La linea del governo: «Torni al suo Paese»

Luca Telese

da Roma

La senti di prima mattina, ironica, divertita, ma anche indispettita per il ritratto di ieri. Daniela Melchiorre, sottosegretario alla giustizia con delega sui minori ci tiene a precisare: «Primo. Sono un magistrato, una persona seria: la ringrazio per l’attenzione, ma non vorrei esser scambiata per una velina». Secondo: «Lei parla di una mia minigonna. Tengo a dirle che era sopra il ginocchio, ma per nulla mini! Forse è stato ingannato da un effetto ottico, dovuto al fatto che scavalcavo dei fili».
Sottosegretario, non volevo fare nessun attacco alle sue gonne.
«Io vesto... come una donna. E così entravo anche in caserma, sa?».
La caserma è un test critico.
«Guardi, da magistrato militare ero il... “terrore” di Torino, non si facevano battute, mi creda».
Caspita, terrore per un Pm...
«Non citi questa battuta se non si capisce che è ironia».
Lei sa di essere una bella donna, si vede che al suo décolleté ci tiene.
«Non sono brutta, certo».
Non sia modesta.
«Gradevole, niente di più. Guardi che una donna bella deve lavorare di più non certo meno delle altre».
Non discuto la sua preparazione
«Io miei titoli li ho conquistati sul campo! Dovessi citare i concorsi che ho vinto non finiremmo più».
Ad esempio?
«In magistratura, sono entrata con 9 posti su 6mila. E poi, anche senza mai esercitare, ho vinto il concorso da segretario comunale. E a 26 anni ero già avvocato...».
Caspita, che altro?
«Sono anche cultore di diritto amministrativo a Bari, ma le ripeto, non conta. Conta questa bambina».
Diciamolo: la famiglia non vede di buon occhio la sua linea, netta e dura, sulla necessità di restituirla.
«Non è un capriccio, ma la posizione del governo. Si deve ripristinare la legalità, punto».
Però l’equilibrio è complesso: la famiglia, la Bielorussia, una crisi di relazioni internazionali...
«Alt! Non diciamo crisi, per carità. Si esaspera un caso per fortuna più contenuto».
La parola l’ho detta io.
«Vede, il nodo che mi sta a cuore, e per cui mi sono esposta, è che nessuno può farsi giustizia da sé».
I genitori dicono di aver agito in una situazione di emergenza.
«Sì, ma qui c’è in ballo la salute psicofisica di una bambina di cui non sappiamo nulla, nulla».
Crede ai coniugi Giusto?
«Il problema non è questo, ma il fatto che il governo non potrebbe mai avallare comportamenti contrari alla legge. Qui stiamo parlando di sottrazione di minori».
Lei ha una bimba di due anni...


«Anche per questo mi sono spesa molto, ho parlato per 2 ore e 40 alla famiglia, ma non posso negare che ho riscontrato un loro irrigidimento forte. La loro è stata una scelta dettata da una forte emotività. E noi non sappiamo dov’è questa bimba bisognosa di assistenza psicofisica».

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