(...) «Che la verità di quanto avvenuto sia il cedimento strutturale di un carrello è molto probabile anche per limposizione post-incidente agli autisti della linea rossa di procedere sul tratto interessato a una velocità massima di trenta chilometri lora» aggiunge il dirigente sindacale. Versione che lazienda di foro Bonaparte però smentisce: «Nessun cedimento strutturale come sostiene Balotta. Si è trattato di un evento rarissimo. Un treno formato da sei carrozze fermo allaltezza di Pasteur - proveniente da Sesto San Giovanni - non è riuscito a ripartire perché è scattato il blocco di frenaggio ovvero le pinze dei freni sono rimaste chiuse attorno a quarantotto ruote - due carrelli da quattro per ogni carrozza - anche quando il treno avrebbe dovuto riprendere la marcia».
Osservazione tecnica che Roberto Massetti, direttore generale dellAtm, a proposito delle sette ore di tempo impiegate per il ripristino della linea spiega così: «Non è possibile trascinare via un veicolo frenato e portarlo nel depositi: le nostre squadre di pronto intervento sono quindi obbligate a operare sul posto». Risultato: sette ore per «liberare i carrelli dalle ganasce dei freni, dopo aver espletato diversi tentati di sfrenatura» - senza, naturalmente, tensione elettrica alla rete metropolitana - ed esaminato tutte e quarantotto le ruote alla ricerca del guasto portando successivamente il convoglio allofficina di manutenzione. Fin qui il dettaglio dellintervento tecnico, secondo Atm - «con tanto di invito ai macchinisti di procedere a trenta chilometri orari per motivi di sicurezza, nellattesa che stanotte (ieri per chi legge, ndr) si proceda a una ricognizione nel punto interessato» - per risolvere il guasto al meccanismo di sicurezza che blocca le ruote in caso di necessità.
Ma il segretario della Fit-Cisl va allattacco e denuncia che «quanto accaduto è frutto della riduzione della manutenzione ai convogli e alla rete e, quindi, non può che portare a un abbassamento degli standard di sicurezza anche in metropolitana». Botta e risposta su un episodio avvenuto in un giorno festivo allinterno del primo consistente ponte dautunno, quello di Ognissanti, che ha significato disagi di non poco conto ai passeggeri dellazienda tranviaria milanese.
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