Uno a uno. Almeno sul calcio-mercato, l’Inter non ha stravinto contro il Milan, come è successo invece nel derby di domenica 24 gennaio. Mourinho aveva bisogno di un centrocampista per riparare alla partenza di Vieira e l’ha ottenuto: a sorpresa, dal Parma è arrivato McDonald Mariga, keniota di 22 anni, centrocampista rivelazione del primo semestre della stagione, valutato 10 milioni di euro (pagata per la prima metà 3 milioni più la comproprietà di Bianbiany, attaccante, di scuola interista).
Prima di chiudere l’affare, con una trattativa lampo con Ghirardi (il quale non era riuscito, per motivi burocratici, a cedere il centrocampista al City di Mancini), Branca ha battuto altre strade. La prima ha portato a Simplicio, brasiliano del Palermo, già promesso alla Roma e in rotta con Zamparini: il giocatore, per dare un colpo di acceleratore alla trattativa, ha anche raggiunto Milano per raggiungere il procuratore a colloquio con i dirigenti nerazzurri. Le dimensioni dell’affare hanno suggerito un lesto dietrofront.
La seconda pista è stata abbandonata sul far della sera, a poche ore dalla chiusura delle liste, e ha riguardato l’argentino della Lazio Ledesma. Qui, il suo procuratore D’Ippolito ha svelato un curioso retroscena: «L’affare è saltato perché Lotito, per orgoglio, si è deciso a richiamare Moratti solo quando l’affare con il Parma si era concluso e così ha perso la bellezza di 10 milioni». Nel frattempo si è anche capito e saputo che Ledesma ha rifiutato, per l’ennesima volta, il trasferimento al Genoa (pur di non darla vinta a Lotito) e ha perso il treno per Manchester (destinazione City) perché Mancini ha dirottato l’interesse su Gago del Real Madrid, perdendolo a pochi minuti dal gong.
Lotito è rimasto col cerino in mano, in cassa 10 milioni di euro in meno, Ledesma è rientrato a Roma e attenderà giugno per richiedere al collegio competente della Lega professionisti di liberarlo dal contratto con la Lazio. Pandev e Mariga, ultimo dettaglio niente affatto trascurabile, sono stati iscritti nella lista Champions dell’Inter.
All’affondo dell’Inter, il Milan ha risposto con il perfezionamento dell’acquisto, in prestito (riscatto a disposizione del club rossonero a una cifra ragionevole, 5 milioni di euro), di Amantino Mancini, attaccante esterno, 29 anni, reclamato a viva voce da Leonardo per avere un ricambio nei confronti di Ronaldinho e Pato. Oggi la presentazione ufficiale a Milanello. L’affare si è concluso nonostante il rifiuto di Jankulovski a traslocare ad Appiano Gentile. Misterioso il comportamento del ceko, 32 anni, che avrebbe trovato tre condizioni favorevoli con l’Inter: 1) contratto più lungo di un anno; 2) più soldi promessi da Moratti; 3) maggiori garanzie di giocare a causa del noto incidente toccato a Chivu. Jankulovski, ieri mattina, se n’è andato in giro per via della Spiga con la moglie. «Non ho nessuna intenzione di muovermi» ha raccontato. Secondo qualche agente-provocatore di matrice milanista «perché non voleva lasciare la pace di Milanello e finire nell’inferno di Appiano Gentile» ma siamo alle battute di spirito, naturalmente.
Mancini è arrivato al Milan preceduto da una fama tutt’altro che promettente: 34 presenze totalizzate in 18 mesi di Inter con la miseria di un solo gol realizzato. Questi numeri gli hanno valso l’etichetta di ex con l’aggiunta di pettegolezzi sulla vita privata e sulle bevute condivise con il sodale Maicon. Leonardo e Milan-lab dovranno rigenerarlo in fretta. Non potrà partecipare alla Champions (tre i nuovi iscritti: Beckham, Favalli e Bonera).
A proposito: e il grande gelo con l’Inter dove è finito? Moratti ha dato la sua spiegazione: «Non ci sono mai stati screzi tali da non dover fare una buona cosa: questa operazione dimostra che le due società vanno d’accordo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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