Sta crescendo una brutta razza nel nostro Paese. Li chiamerò Italieni, ossia italiani alieni, una specie di iena italica ultimo tipo.
L’Italieno è cresciuto tra corvi e carogne, si è nutrito di secessioni e processi e deve la sua bruttura all’habitat in cui ha vissuto: la corruzione e il malaffare, la fine ingloriosa di ogni discorso politico, l’avvento dei tecnici inumani alla guida del Paese, la persecuzione fiscale e la crisi, l’antimeritocrazia, l’istigazione all’egoismo, alla maleducazione e ai cazzacci propri. Ha ciucciato il latte dell’odiologia, ossia l’ideologia inacidita nell’odio, che perde le idee ma non il livore.
L’Italieno si vergogna di essere italiano, disprezza ogni principio, valore o ideale, sta sempre lì a gufare e ironizzare su chi cerca di ripartire, rinascere, rifondare. Lui sa già come andrà a finire, cioè male, lui deride come una iena l’amor patrio, il senso religioso e i sentimenti, la tradizione e ogni futuro. Converte tutto in euro e imprecazioni.
Di solito non legge, ma insulta, secerne i suoi veleni e le sue frustrazioni, inveisce sui siti; se scrive a un giornale lo fa col tono dell’ex lettore che si congeda sputando indignato sui presenti. In realtà non vuole più leggere, capire, sperare e spendere (e qui lo capisco). Sputacchia, disprezza e si professa estraneo.
Non
sa,l’Italieno,che se distrugge tutto alla fine non resta che lui, cioè il prodotto di quello Schifo.Tra lui e il mondo preferiamo tenerci il mondo, con tutti i suoi difetti. Vi supplico,sopprimete l’Italieno che s’insinua in voi.
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