Politica

L'ira di Moratti: "E' tutta una buffonata"

Il presidente se la prende con il rapporto. E la società attacca i titoli fantasiosi

«Vi è la sensazione che la squadra dell'Inter, una volta ottenuto un certo vantaggio, abbia tenuto un comportamento atto a programmare un lento riavvicinamento degli avversari l'andamento così altalenante della squadra nerazzurra ha generato anche molte e diverse situazioni riconducibili al mondo delle scommesse legali». Sono questi i passaggi decisivi in cui la polizia giudiziaria - nel rapporto pubblicato ieri dal Giornale - descrive la fase finale del campionato di calcio 2007-2008. Accuse basate, a quanto si può capire, da una spericolata analisi tecnica delle scelte di Roberto Mancini, dell'andamento delle partite, e su i dati provenienti dalle banche dati delle società dei bookmakers.

La reazione dell'Inter è furibonda. Inizia di buon mattino l’amministratore delegato Ernesto Paolillo: «Sono stupidaggini, ci rido sopra a queste ricostruzioni fantasiose. Sono ipotesi che non vale neppure la pena di commentare». Paolillo parla alle 11,30, a quell’ora gli avvocati dell’Inter hanno già avuto la conferma che il rapporto esiste davvero ed è agli atti dell’inchiesta sulla fuga di notizie delle intercettazioni di Mancini col sarto-narcos Domenico Brescia.

Ma per Paolillo, sono «stupidaggini». Come accade spesso, invece di domandarsi perché l'indagine sia stata effettuata, come e perché sia arrivata a quelle conclusioni, i vertici della società di via Durini sembrano voler prendere di mira il Giornale, colpevole di avere pubblicato il rapporto della polizia giudiziaria. «Una buffonata»: così il presidente Massimo Moratti definisce gli articoli di ieri. Anche se successivamente la società fa sapere che l’aggettivo riguarda solamente la ricostruzione del rapporto di polizia. «C’è già una smentita della Procura quindi non è necessario che smentisca anch’io», aggiunge Moratti. In realtà la Procura si è ben guardata dallo smentire l’esistenza del rapporto, ha semplicemente negato che una inchiesta sia stata aperta. Ma per Moratti il caso semplicemente non esiste.

Poco più tardi, dopo che il Giornale con un comunicato ha ribadito di essere in possesso del rapporto, Moratti corregge decisamente il tiro e sul sito ufficiale la società giudica «disinvolto e fuorviante» il titolo dedicato in prima pagina alla vicenda. Con riserva di tutela dell’immagine. La lettura integrale del rapporto, e la scelta della Procura di depositarlo agli atti, rendono in realtà difficile condividere le perplessità nerazzurre. L’estensore del rapporto, un agente di polizia giudiziaria incaricato direttamente dal pm Civardi di analizzare l’andamento delle ultime giornate di campionato, si sofferma a lungo sulle presunte incongruenze della gestione nerazzurra. A partire dalla «ventitreesima giornata disputata tra il 16 e il 17 febbraio 2008 quando, a fronte dei risultati, la classifica recitava un distacco di undici punti tra la prima e la seconda: Inter 59, Roma 48, Juve 47, Fiorentina 41». «In questo lasso di tempo - si legge ancora nel rapporto - vi è da registrare che tutte le agenzie autorizzate allo svolgimento delle scommesse hanno bloccato tutte le puntate inerenti la vittoria dello scudetto attribuita all’Inter, mentre per le puntate delle singole partite della stessa squadra le quote venivano tenute molto basse: tutto ciò in considerazione della forza agonistica dimostrata da questa compagine dall’inizio del campionato ed in relazione ai distacchi determinatisi al termine del precedente campionato di ventidue punti a favore dell’Inter».
Il «teorema» del rapporto, insomma, è chiaro: lo strapotere dell’Inter asciugava il business delle scommesse. E quando l’Inter ha iniziato a perdere, il business è ripartito. Tutto qui.

Anche se assolutamente fantasioso.

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