L'Islam ci minaccia e noi pensiamo ai soldi 

Per affrontare la crisi dei mercati, il calo demografico e l’espansionismo musulmano ci affidiamo alla ricetta dell’euro-dittatura. Invece bisogna affrancarsi dal relativismo

L'Islam ci minaccia e noi pensiamo ai soldi 

Italiani, euro­pei, occidentali: sveglia! Dentro ca­sa nostra ci stiamo trasformando in adoratori del dio denaro, mentre al­le porte di casa nostra stiamo consolidando il potere di coloro che ci imporranno di prostrarci al dio islamico Allah! Stiamo vi­vendo condizioni simili a quelle che portarono alla caduta dell' Impero Romano prima in Occidente poi in Oriente con il declino della civiltà cristia­na e la successiva sottomissione all'islam delle sponde meridiona­le, orientale e talune fasce setten­trionali del Mediterraneo.

Oggi, così come già accadde a partire dal Terzo secolo fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453, registriamo un insieme im­pressionante di coincidenze. Il marcato e probabilmente irrecu­perabile calo demografico che ci condanna ad essere una popola­zione sempre più anziana senza futuro; il dilagare di una concezio­n­e edonistica e materialistica del­la vita a scapito della dimensione spirituale e morale; la crisi strutt­u­rale della finanza e dell'economia internazionale che ci trascinano alla recessione incapaci di indivi­duare una direttrice di crescita; l'acuirsi della conflittualità socia­le dovuta alla diffusione della po­vertà, della disoccupazione e del­la precarietà occupazionale, fi­nendo per assottigliare il ceto me­dio ed accrescere la sperequazio­ne nella distribuzione delle risor­se; il crescente discredito nei con­fronti dello Stato e dell'insieme delle istituzioni pubbliche, diven­tati di fatto una Casta onerosa e corrotta, dedita a vessare i cittad­i­ni con tasse esose ed inique pur di salvaguardare i propri privilegi; la sostanziale violazione dello stato di diritto, negando ai cittadini la possibilità di essere coinvolti nel­la d­eterminazione del proprio de­stino ed instaurando di fatto un re­gime autoritario; l'abbandono dei valori e delle regole insite nell' istituzione della cittadinanza, concedendola indistintamente agli stranieri compresi coloro che sono dichiaratamente ostili alla ci­viltà della società di accoglienza; la perdita di identità dei centri ur­bani con la loro disgregazione in ghetti su base etnica e confessio­nale; l'impennata della violenza e l'incapacità ad assicurare l'ordi­ne pubblico per il venir meno del­la coesione sociale a causa della proliferazione di comunità estra­nee se non ostili alla cultura e alla tradizione autoctona; l'afferma­zione del relativismo etico che ci porta alla perdita della certezza della verità e a illuderci che tutto e il contrario di tutto siano pari a pre­scindere dai loro contenuti, al punto da scegliere di allearci con i nemici dichiarati della nostra ci­viltà.

Concretamente ci stiamo comportando come se avessimo scelto di non usare la ragione e di rinunciare al sano amor proprio. I poteri finanziari globalizzati ci hanno spogliato della nostra di­gnità, privato della nostra libertà, attentano alla nostra stessa vita e noi accordiamo loro una delega in bianco nell'illusione che a sal­varci saranno i custodi del tempio del dio denaro, gli adoratori del mercato e gli apologeti del profit­to costi quel che costi! Monti, Na­politano, Draghi, Juncker, Van Rompuy, Barroso, Lagarde, tutti designati e nessuno che risponda del proprio operato ai cittadini, hanno realizzato un colpo di Stato finanziario, svuotando di sostan­za la nostra democrazia, deciden­do che gli italiani, al pari dei greci, non debbano decidere diretta­mente del loro futuro, facendoci di fatto sprofondare nell'euro-dit­tatura mentre l'insieme delle no­stre istituzioni si autocommissa­ria aderendo al più bieco conso­ciativismo pur di salvaguar­d­are i privilegi della Ca­sta!

Obama, Sarkozy, Cameron d'intesa con Erdogan stan­no favorendo l'avvento al pote­re degli islamici radicali alle por­te di casa nostra e noi ci limitiamo a registrare l'impennata delle stra­gi dei cristiani, dell'odio nei con­f­ronti di Israele da parte di chi pro­mette di eliminare lo Stato ebrai­co con la bomba atomica, della vo­l­ontà di riesumare un califfato isla­mico mondiale dove saremo co­stretti o a prostrarci con il sedere per aria al dio islamico Allah o a pa­gare la jizya, l'imposta dei protetti cristiani o ebrei (dhimmi), per aver salva la vita!

Eppure noi possia­mo farcela! Nono­stante tutto le fa­migli­e in Italia de­tengono il più ele­vato livello di ric­chezza (circa 9.525 miliardi di euro) e il più basso livello di indebitamento dell'insie­me dell'Occidente (circa 887 mi­liardi di euro), anche se con una vi­stosa disuguaglianza nella distri­buzione della ricchezza, con il 10% delle famiglie che detiene il 45% della ricchezza complessiva. Il vero problema è lo Stato italiano che è il più indebitato al mondo dopo gli Stati Uniti e il Giappone (circa 2mila miliardi di euro, pari al 122% del Pil), è il principale eva­sore fiscale non corrispondendo circa 90 miliardi di euro dovuti al­le imprese, è responsabile del fe­nomeno del lavoro nero che è pari a circa 275 miliardi di euro (il 17% del Pil), finendo per sottrarre un gettito fiscale di circa 50 miliardi di euro, a causa di un livello di tas­sazione diretta del 45% che arriva al 70% con le tasse indirette.

Noi italiani, ma anche noi europei e oc­­cidentali, possiamo farcela se ci af­francheremo dall'arbitrio dei po­teri finanziari globalizzati, dalla dittatura dell'euro e dalla follia sui­cida dell'Occidente relativista che si è infatuato del carnefice isla­mico. Ma dobbiamo farlo qui, ora e subito! Sveglia! 

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