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Matera, tra i Sassi alla scoperta di Carlo Levi

Quando si visitano i Sassi di Matera è molto difficile non pensare al romanzo di Carlo Levi, "Cristo si è fermato a Eboli", e alla bellezza della Basilicata

Matera, tra i Sassi alla scoperta di Carlo Levi

Matera è uno dei luoghi in cui il tempo si è fermato. Si è fermato tra le case scavate e ricavate nella roccia - i celeberrimi Sassi - e si è fermato nella sua storia, che viene raccontata con una consapevolezza. Quella che la cultura e la tradizione, le tradizioni popolari, la letteratura e il cinema sono elementi importanti, da valorizzare.

E in questo quadro, che è al tempo stesso fortemente innovativo e moderno, Matera è stata giustamente eletta Capitale europea della cultura 2019. “È inutile frugare a caso la terra: i tesori non compaiono che a colui che deve trovarli”, scrive Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli". E Matera abbonda di tesori culturali da trovare: quella che un tempo venne definita “vergogna nazionale” da alcuni politici oggi è un gioiello da preservare.

Che cosa sono i “Sassi” di Matera

Matera


Nel 1993 l’Unesco ha eletto i Sassi di Matera e il Parco delle Chiese Rupestri patrimonio dell’umanità. I Sassi sono fondamentalmente delle abitazioni antichissime scavate nella roccia della Murgia, ossia nel Sasso Caveoso e nel Sasso Barisano. La loro costruzione risale alla preistoria e la struttura si compone di stanze su più piani, che venivano fruite anticamente sia da persone che da animali. Per molto tempo sono state l’abitazione-tipo dei materani, almeno fino al 1952, quando hanno iniziato a trasformarsi spesso in strutture ricettive delicate e lussuose, senza perdere tuttavia contatto con storia e tradizione.

Notevoli sono anche le chiese rupestri, realizzate a partire dall’VIII secolo dai monaci: ce ne sono oltre 150 in tutta Matera e sono di diverso tipo. Presentano due o tre navate, alcune sono scavate nella terra, mentre altre presentano una facciata costruita. Una di esse è davvero speciale: si tratta della Cripta del peccato originale, risale al X-XII secolo ed è interamente affrescata.

Le leggende sui Sassi di Matera

Una delle leggende più note sui Sassi di Matera riguarda una bizzarra processione che si svolgerebbe nella notte tra il 1 e il 2 novembre. In quella notte, le anime dei Purgatorio, partendo dal cimitero, si aggirerebbero tra i Sassi, recando un cero acceso. Tra loro la figura misteriosa di un monaco vestito di bianco, che appare perlopiù nei pressi delle case in cui c’è stato un lutto nei giorni precedenti.

Secondo un’altra leggenda, nelle grotte intorno a Matera sarebbe nascosto il tesoro perduto di Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa. In tanti si sono cimentati nella ricerca di questo tesoro, ma nessuno l’ha mai trovato.

“Cristo si è fermato a Eboli” e non solo

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Lo scrittore e pittore torinese Carlo Levi fu mandato al confino nel 1935: la sua destinazione furono due comuni in provincia di Matera, prima Grassano e poi Aliano. Quest’ultima viene chiamata Gagliano nel suo romanzo più celebre, “Cristo si è fermato a Eboli”, testo autobiografico che le guide turistiche di Matera spesso citano nei loro tour.

L'osservazione materana di Levi è stata fondamentale per costruire un meridionalismo illuminato, fatto non di estremismi ma di attenzione verso i contadini e la loro cultura popolare. “Questa fraternità passiva, questo patire insieme, questa rassegnata, solidale, secolare pazienza è il profondo sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma naturale”, scrive Levi, che successivamente realizzerà dipinti, disegni e saggi dedicati alla questione meridionale, spesso pubblicati postumi.

Da Levi in poi, molti romanzi sono stati ambientati a Matera e, più in generale, in una Basilicata molto cambiata da allora, anche se è probabilmente il cinema internazionale ad aver dato più risalto a questa terra.

Dalla trasposizione del romanzo di Levi a “Il vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, fino a “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore, “La passione di Cristo” di Mel Gibson, “Omen” di John Moore, “Ben Hur” di Timur Bekmambetov, “Veloce come il vento” di Matteo Rovere e perfino il cinecomic “Wonder Woman”, solo per citare alcuni dei film più celebri girati in questa splendida località.

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