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L'Italia vuol «pescare» molti ori nel mondiale di casa

Nazionali azzurre fra le grandi favorite per la rassegna iridata di pesca sportiva che vedrà la partecipazione di 4.000 atleti di 66 nazioni. Si gareggia nei fiumi, laghi e mare di sei regioni: Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Liguria e Lazio

Una sorta di Olimpiade della pesca sportiva. E sarà ospitata in Italia. Scatta la terza edizione della rassegna iridata della specialità: fino al 4 settembre 4.000 atleti di 66 nazioni saranno in gara per contendersi i 26 titoli mondiali in palio. Sei le regioni toccate dalla competizione: Toscana (a Firenze cerimonia d'apertura all'Ippodromo delle Cascine e la presentazione del francobollo dedicato alla manifestazione che diventerà un esemplare autoadesivo), Umbria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Liguria e Lazio.
In un'unica settimana, si assegneranno i titoli mondiali sia di squadra che individuali. Nelle kermesse saranno disputate tutte le specialità della pesca divise per «Acque Interne» (pesca al colpo, feeder, carpfishing, pesca alla trota con esche naturali, pesca alla trota in lago, predatori da riva con esche artificiali e pesca con la mosca) e «Acque Marittime» (pesca da natante, shore angling, surf casting, big game - drifting, canna da riva) e long casting (lancio tecnico del piombo) praticate e regolamentate dalle tre diverse Federazioni Internazionali (FIPSed - FIPS Mer e FIPS Mouche).
Oltre agli atleti, saranno inoltre impegnati più di 1.100 tra tecnici e accompagnatori, 1.500 tra commissari e giudici di gara per un totale di circa 5.100 partecipanti e oltre 120 Federazioni Sportive Nazionali. Gli azzurri partono con i favori del pronostico, anzitutto per la lunga esperienza delle nostre nazionali a livello di campionati mondiali, nonchè per il ricchissimo medagliere conquistato nelle precedenti edizioni (45 nel 2000, di cui 23 d'oro e 16, con sei ori, nel 2006). Punte di diamante dell'Italia i campioni del mondo in carica di canna da natante, ovvero il riminese Mauro Salvadori, il livornese Marco Volpi e il sarzanese Paolo Volpini, e il pluri-iridato di pesca al colpo, il fiorentino Jacopo Falsini, mentre nel long casting ci sono grandi chance per il viareggino Pietro Terraglia. I carraresi Jacopo Collavoli e Edoardo Campoli e la romana Patrizia Palma (seconda ai Mondiali in Sudafrica) ambiscono a far bene nel surf casting.
Dopo calcio, volley e basket la Federazione Pesca Sportiva (Fipsas) è la quarta Federazione sportiva in Italia come numero di praticanti: 240mila i tesserati, 3.500 le società sportive, ma in realtà si supera abbondantemente il mezzo milione di persone. «Noi rispettiamo la natura - spiega il presidente della Fipsas, Ugo Claudio Matteoli, toscano, professore universitario a Venezia - perché le nostre prede non sono mai uccise, ma liberate dopo essere state pesate e fotografate». Il Mondiale è l'occasione giusta per dare nuovo impulso e nuova immagine alla pesca. Mobilitati i media e le tv, molto interesse anche dall'estero. Nelle acque dolci molto è stato fatto sinora come rispetto della natura (e dei pesci). In mare non ancora.

Ma Matteoli non molla, a costo di farsi dei nemici.

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