Marcello Viaggio
Mare generalmente pulito, ma non in forma. Con fioritura di alghe in aumento. Inquinamento dieci volte oltre i limiti di legge alla foce dei fiumi Tevere e Marta. Ed almeno un paio di malattie croniche, come gli scarichi fognari abusivi su litorale e fiumi.
Questo, secondo Legambiente, lo stato di salute delle acque nel Lazio, emerso dopo la sei giorni di Goletta Verde nel Lazio. La campagna ha analizzato 26 campioni prelevati dalle acque nelle province di Viterbo, Roma e Latina. Ventidue hanno presentato valori microbiologici inferiori alla soglia prevista dal decreto sulle acque di balneazione. Dodici su tredici, in particolare, rientrano nei limiti di legge nella provincia di Roma. Leccezione è rappresentata dal campione alla foce del Tevere: «Un dato preoccupante - rileva Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - la situazione invece di migliorare sta peggiorando. La foce del Tevere continua la sua inesorabile agonia, con valori fecali 10 volti superiori ai limiti di legge. Male anche la temperatura delle acque, che tornano ai livelli del 2003 sopra i 25-28 gradi centigradi».
Parlati rilancia la battaglia sulla depurazione dei fiumi e delle coste: «Spero che il piano di tutela delle acque venga presto approvato dal Consiglio regionale. Non serve derogare i parametri, servono verifiche attente sulla tossicità delle acque».
Proprio in questi giorni il sindaco di Fiumicino, Canapini, ha dovuto vietare la balneazione su 8 chilometri di costa. Di questi, due a Fregene, due a Focene. Colpa dellossigeno disciolto nelle acqua, del proliferare delle alghe. Perché tarda lapprovazione alla Pisana del Piano di tutela regionale? «Esclusivamente per problemi interni alla maggioranza - rileva il vicepresidente del consiglio Stefano De Lillo, Fi - Da parte nostra come opposizione non cè nessun ostacolo. Nel 2004 la balneabilità delle coste laziali era del 97 per cento. Oggi la situazione è peggiore. Basta guardare Fregene, con il divieto di balneazione su una spiaggia che è meta di milioni di romani durante lestate. Non va meglio a Fiumicino, dove la foce del Tevere è una fonte gravissima di inquinamento, su cui il sindaco di Roma diretto responsabile non ha mai speso una parola».
Anche sugli altri fronti non cè da essere allegri. Mare generalmente pulito, quello laziale, secondo i dati di Goletta Verde. Ma sullambiente marino influiscono altri fattori: indice di affollamento, protezione dellecosistema, accoglienza. Nel 2004 quattro bandiere blu ciascuna vantavano le spiagge e la costa di Anzio, Sperlonga, Gaeta, Sabaudia. Oggi, presidenza Marrazzo, giugno 2006 per la precisione, la Guida Blu del Touring Club Italiano e della stessa Legambiente attribuiscono una vela ad Anzio, 3 a Sperlonga, 3 a Gaeta, 2 a Sabaudia. La passata giunta aveva finanziato i lavori di ripascimento del litorale di Ostia, avviato interventi di tutela per le spiagge di Ladispoli, Anzio, Tarquinia, Montalto di Castro, Sperlonga, Fondi, Formia e Minturno, per 50 milioni circa di spesa. Con il via libera anche allaccordo di programma per il disinquinamento del lago del Salto a Rieti, i 206mila euro stanziati per gli arenili dei laghi di Bolsena e Vico, il progetto di rinascita del parco di Villa Gregoriana a Tivoli. Da Marrazzo, invece, si aspettano ancora fatti concreti.
Da Goletta Verde nuovi dati anche sullabusivismo edilizio sulle coste laziali. La maglia nera va alla provincia di Latina: 2.472 gli abusi commessi nei 24 comuni della fascia costiera, con una media di 7 al giorno. Bandiere nere al Comune di Fondi per il mancato abbattimento dell'eco-mostro dell'isola dei Ciurli, alla società Penta San Felice Circeo per il progetto di raddoppio del porto e allo stabilimento balneare «Sole e luna» di Anzio per la zona delle Fornaci.
Legambiente ha presentato i dati della prima edizione di «Ecosistema isole».
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