Paolo Scotti
da Roma
«Vasco, dove sei?». Con tutto il daffare che avrà, trova anche il tempo di chiederselo. Ma la risposta rischia di suonare retorica. È mai possibile che alla vigilia dellevento musicale dellanno (lui dice «degli ultimi ventanni») con tutti le più celebrate star delluniverso pop schierate (gente come Paul McCartney, Elton John, Pink Floyd, U2, Madonna, Sting, Stevie Wonder, Mariah Carey, Robbie Williams...) proprio i divi di casa nostra si mettano a fare i difficili? Eppure è quanto sta accadendo. «Quegli artisti che non dovessero partecipare a Live 8 perderebbero loccasione più importante della loro carriera - sentenzia allora Bob Geldof, a metà fra il trionfalistico e lintimidatorio - e farebbero una pessima figura come esseri umani».
Cosa sta succedendo? Semplice: ventanni dopo il mitico Live Aid - il primo concerto planetario che, nel 1985, coniugò rock e coscienza civile - il 2 luglio il suo storico organizzatore ci riprova con Live 8: otto mega-concerti in altrettante città del mondo (Roma, Parigi, Londra, Berlino, Philadelphia, Tokyo, Toronto, Joannesburg) contemporaneamente indetti per far pressione sullimminente G8. Ebbene: oltre una generica «adesione morale» non tutte le quaranta star italiane interpellate si presenteranno sul palco romano del Circo Massimo, per la diretta mondovisione teletrasmessa da Raitre e da Sky: accanto ai certi (Antonacci, Articolo 31, Grandi, Pausini, Nek, Venditti) tuttora dubbiosi restano Jovanotti, Baglioni, Ramazzotti, Zero, Subsonica, De Gregori. In particolare Jovanotti ha espresso dubbi sullopportunità di tutta loperazione; Adriano Celentano ha smentito ogni ipotesi di partecipazione anche se aderisce alle motivazioni che hanno portato Geldof a organizzare il megaconcerto. Idem Ligabue, che «aderisce ma non partecipa». E Vasco Rossi ha declinato lofferta spiegando che il 2 luglio suonerà ad Ancona. Ma Geldof (che non la manda mai a dire) ribatte deciso: «Il 2 anche gli U2 suonano a Vienna. Elton John a Dublino e i Rem in Svizzera. E allora mi chiedo: Vasco, dove sei? Sei una grande star ma in fondo non ti chiediamo più di due canzoni. Questo non è un concerto: è una manifestazione civile. Ti assicuriamo che non perderai per questo la voce. E anche i tuoi fan te ne saranno grati». Quanto a Jovanotti, «Capisco che prima di dire sì, voglia saperne di più - considera Geldof -. Il che è indice di serietà. E io sono qui per dargli tutti i chiarimenti che vorrà». Certo: per uno che, nelloccasione, è riuscito a riunire i Pink Floyd della prima, storica formazione («Su internet avevo letto che il batterista Nick Mason sarebbe tornato coi compagni solo per un nuovo Live Aid. Detto fatto») subire uno smacco dai nostri sarebbe imbarazzante.
Anche se le mire di Geldof suonano, talvolta, piuttosto azzardate: alla marcia su Edimburgo che seguirà i concerti, verso la località scozzese dove si riuniranno i governanti del G8, lestroso organizzatore vorrebbe nientemeno che il papa. «Ho scritto a Benedetto XVI in proposito. Lui mi ha risposto mandandomi una sua fotografia. Ma io non voglio foto. Voglio che il papa venga a cantare con noi». Non sarà un potroppo?. Intanto la colossale macchina organizzativa di Live 8 avanza. Le tv di tutto il mondo trasmetteranno uno spot dove personaggi come Giorgio Armani, Sophia Loren, Brad Pitt, George Clooney, Bono, Claudia Shiffer, Hugh Grant e Raoul Bova spiegheranno le finalità dellimpresa: convincere i governi ad azzerare il debiti dei Paesi del Terzo Mondo, e raddoppiare gli aiuti già stanziati. Per la diretta in mondovisione contemporanea (dalle 15 del 2 su Raitre e sui videofonini 3 - unico esempio al mondo - lintegrale del concerto romano, più «finestre» dagli altri; su Sky la possibilità di spaziare interattivamente su tutti) saranno collegati 180 Paesi e due miliardi di telespettatori. Un milione gli spettatori dal vivo (tutti i concerti sono gratuiti), 100 le rockstar impegnate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.