da Lodi
Tre giorni fa la chiusura dellinchiesta per falso in bilancio a carico di ex amministratori della ex banca Popolare di Lodi. Ora, il tribunale civile di Lodi, tramite il giudice Laura Marchiondelli, con unordinanza ha scelto di confermare il sequestro di beni mobili e immobili di proprietà di Gianpiero Fiorani, fino a un massimo di 400 milioni di euro.
È il primo colpo messo a segno da parte di Bpi nei confronti dellex amministratore delegato. In giugno i soci di Bpi avevano autorizzato il cda ad avviare lazione di responsabilità per chiedere il risarcimento danni allex top manager e ad altri sei, tra vecchi amministratori e sindaci: lex presidente Giovanni Benevento, Desiderio Zoncada, i due consiglieri Francesco Ferrari e Osvaldo Savoldi, e i due sindaci Roberto Araldi e Aldino Quartieri. I soci si erano espressi a larga maggioranza, ma per loccasione si erano presentati anche diversi sostenitori di Fiorani. Già in aprile, comunque, i legali della banca avevano presentato istanza di sequestro cautelativo nei confronti del banchiere. E Divo Gronchi, allora ad di Bpi, aveva dichiarato sollevato: «Si è chiuso un capitolo, se ne apre un altro: ormai siamo il Banco popolare e vogliamo andare sui mercati, guardando negli occhi investitori e soci».
Nellambito dellintera operazione targata Lodi adesso sarebbero state bloccate quote societarie, ma pure conti correnti italiani ed esteri, come si apprende da fonti giudiziarie, intestati anche a persone diverse da Fiorani. Soddisfatto si dice Gronchi, ora in forza a Verona. «La nostra istanza era assolutamente fondata - ha spiegato ieri -: veder accogliere le proprie tesi, è normale, è sempre gratificante. Ora, comunque, attendiamo gli esiti della vicenda.
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