Lombardi contro Vannacci. E Salvini arbitra la sfida

Resa dei conti dopo la débâcle in Toscana con chi vorrebbe un deciso ritorno alle origini

Lombardi contro Vannacci. E Salvini arbitra la sfida
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Chi ci ha parlato nelle ultime ore, assicura che il generale Roberto Vannacci è determinato come sempre ad andare avanti per la sua strada. Anzi, la battuta d'arresto in Toscana gli dà "ulteriore slancio". Eppure nella Lega resta alta la tensione. Il Consiglio federale si riunirà oggi a Milano, un ritorno "a casa", nella storica sede di via Bellerio, dopo che gli ultimi erano stati tutti convocati a Roma. Una scelta simbolica che non basta a placare gli animi degli esponenti del Nord, specie dopo la debacle del Carroccio in Toscana, dove il responsabile della campagna elettorale era proprio l'eurodeputato Vannacci, vicesegretario del partito. Alla resa dei conti di oggi, però, Vannacci non ci sarà in presenza perché impegnato in plenaria a Strasburgo. Al leader Matteo Salvini - consapevole che quando "perdi due a zero non puoi fare finta di niente, qualcosa va sistemato" - toccherà il difficile compito di mediazione con chi vorrebbe un ritorno alle origini e un ridimensionamento di Vannacci. Dopo la delusione in Toscana, a mettere l'accento sull'importanza dell'identità della Lega sono stati i capigruppo alla Camera e al Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Il primo ha ricordato che il Carroccio ha sempre preso voti da destra ma anche da sinistra e del centro perché è un partito "post ideologico", attribuendo il passo falso a un messaggio politico in cui gli elettori leghisti non si sono riconosciuti. Romeo, invece, ha sottolineato l'importanza di rimanere attaccati al territorio e ai militanti, perché se si perde l'identità si perdono anche i voti. Ben vengano altre componenti, come quelle più a destra, ma il core business della Lega, è il ragionamento, deve restare quello storico di sempre. Il senatore, che è anche segretario della Lega lombarda, ha presentato a Pontida la carta della Lombardia, una serie di richieste per avere più autonomia e per svincolarsi da quei "lacci e lacciuoli" imposti da Roma. Un'iniziativa sponsorizzata anche dal governatore Attilio Fontana che si spende da mesi contro la "vannaccizzazione" della Lega. Fondamentale, secondo Fontana, riprendere in mano quelli che sono i valori del Carroccio. Chissà che il federale non sia anche l'occasione per parlare di un nuovo modello per conciliare la Lega nazionale con la salvaguardia dei territori, a cui hanno fatto riferimento negli ultimi mesi gli stessi Fontana e Romeo ma anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che oggi non sarà in presenza in Bellerio. Ossia andare verso una doppia Lega, una radicata al Nord e più identitaria, e una che guarda più al centro e al Sud, un po' come succede con la Csu in Baviera, una costola della Cdu nazionale presente in tutti gli altri Lander tedeschi. Piuttosto silente negli ultimi giorni, Vannacci - pressato anche dai suoi team che lo vorrebbero svincolato dalla Lega - nel week-end ha affidato i suoi messaggi criptici ai social.

Dove prima ha gongolato per i sondaggi che danno Afd primo partito in Germania e poi ha caricato una foto di lui al tavolino di un bar: "Chi scrive articoli, chi pubblica post, chi rilascia interviste, chi se la prende col prossimo, chi si dispera, chi si dimette, chi si riunisce Noi ci facciamo un aperitivo".

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