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Lombardi in trasferta per il mondiale di scopone

Quando Graziano si siede al tavolo, se ne vedono delle belle. Partite sudate fino all’ultima carta. Lui, over 60, una vita a giocare a scopone, anche durante questo torneo mondiale, non farà mancare le scintille promesse: «Il titolo resterà in Svizzera» giura, a denti stretti.
Nome di battaglia: Titi. Segno distintivo: un maglioncino blu, immancabile compagno di ogni colpaccio. Altro che casinò, altro che puntate alle roulette di Campione. La vera sfida svizzera di questo fine settimana è a Brissago, in Svizzera, sulle sponde del lago Maggiore, vicino ad Ascona. È lì che si disputerà la quarta edizione del torneo mondiale di scopone. «Noi svizzerotti - scherza Graziano - lo chiamiamo scopa, ma è quello che si gioca con 40 carte». L’adrenalina è già alta: delle 144 coppie iscritte alla sfida a carte, una quarantina sono italiane, per lo più lombarde. In tanti da Milano, da Varese e da Como andranno oltre confine per affrontare gli avversari. I giocatori più temuti sono, come in ogni torneo che si rispetti, quelli che arrivano da più lontano. Si vocifera di una coppia molto preparata di La Spezia e di due fuoriclasse di Torino. Due giocatori arrivano da Napoli.
«Noi - assicura Titi - daremo filo da torcere a tutti». L’inaugurazione del torneo si terrà stasera e le partite saranno disputate a partire da sabato mattina alle 9 fino alle 22 di sera. Domenica ancora selezioni, fino ad arrivare alla finalissima e alla premiazione. In palio ci sono tra i 10mila e i 13mila franchi svizzeri. L’equivalente di quasi 10mila euro. Un montepremi di tutto rispetto ma che per i giocatori non è nulla in confronto al divertimento della due giorni di partite.
«E pensare - sorride Graziano - che tutto è cominciato con “quattro amici al bar”. Proprio come nella canzone di Gino Paoli. Ci trovavamo ogni venerdì con le nostre carte. Una cenetta, un bicchiere di vino, due chiacchiere e una partita a scopa. Delle serate bellissime, semplici e tra amici». La soddisfazione più bella per Graziano è quella di aver trasmesso la passione del gioco anche al figlio Mirko. «Ha 28 anni e ora mi batte sempre. Come lui, ci sono tanti altri giovani tra i 20 e i 30 anni che hanno la passione per le carte e che frequentano il Club della Scopa». La moglie di Graziano invece farà il tifo da casa: «Lei non gioca - spiega lui -. Ha tentato ma è una pessima giocatrice». La sua parte però l’ha fatta: ha lavato e stirato il maglioncino blu porta fortuna, immancabile alleato delle sfide più toste.
Dopo tanti anni, dopo centinaia di partite, l’entusiasmo di Graziano non cala: «Una partita non è mai uguale a un’altra. Le combinazioni sono sempre diverse. Si crea una bella intesa con il compagno di tavolo, proprio come in una squadra di calcio: ognuno può fare la differenza ed è indispensabile la sintonia con gli altri».
Il torneo si disputerà nella vecchia sede della Dannemann, dove un tempo sorgeva la famosa fabbrica di sigari svizzeri. «Pensando al gioco delle carte - spiega il sindaco di Brissago Giancarlo Kuchler - mi tornano in mente le xilografie di Bianconi, quell’atmosfera da osteria per bere un bicchiere di vino assieme e per parlare di politica e trovare gli amici per la solita partitina.

Il rispetto delle regole, la concentrazione, la prontezza intellettuale e la conoscenza dell’altro portano a una forma di socializzazione molto positiva. Capire l’altro, immedesimarsi nel suo gioco e controbattere comporta uno sforzo intellettuale non indifferente».

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