In Lombardia record di donatori di organi seguono Toscana ed Emilia Romagna

L'Italia è ormai stabilmente uno dei maggiori paesi al mondo per il numero di trapianti di organo eseguiti (per milione di abitanti). Sono stati ben 3.163 nel 2009, con un incremento pari al 10,7 per cento rispetto al 2008. Identico discorso va fatto per il numero dei donatori utilizzati, cresciuto del 14,1 per 100, passando dai 1.094 del 2008 ai 1.167 del 2009.
Delle donazioni di organi e dei trapianti, sulla sicurezza degli interventi e le nuove opportunità terapeutiche per migliorare la qualita' dei pazienti, si è discusso a Napoli nell'ambito del secondo Congresso nazionale della Societa' italiana per la sicurezza e la qualità dei trapianti (Sisqt), presieduto dal professor Franco Filipponi, presidente del (SISQT) e direttore del dipartimento di trapiantologia epatica dell'Università di Pisa.
La distribuzione dei donatori in Italia è disomogenea: la Lombardia, ad esempio è la regione che nel 2009 ha contato il numero più alto di donatori: 232, mentre al secondo posto c'e' la Toscana con 172, poi l'Emilia Romagna con 118 e il Piemonte con 121. Volendo considerare i donatori secondo l'indice «PMP» (per milione di popolazione), figura la Toscana che detiene il primato (46,8 PMP), seguita dalla provincia autonoma di Trento (30 PMP), dal Friuli Venezia Giulia (36) e dalle Marche (33,5). Il «buco nero» nelle donazioni e nei trapianti, ancora una volta è rappresentato dal Sud Italia. Nel percorso di donazione, un ruolo fondamentale è ricoperto dal coordinamento locale medico ed infermieristico: sono le figure professionali che assieme al rianimatore inviano la segnalazione della presenza di un donatore nel reparto di rianimazione. Al congresso di Napoli è stata presentata anche la Carta per la sicurezza. «Si tratta di uno strumento che può aiutare concretamente tutte le regioni a migliorare il proprio livello donativo, riducendo quegli enormi divari di opportunità che ancora esistono sul territorio», spiega il professor Filipponi. Uno degli argomenti trattati nel corso del congresso ha riguardato la nuova immunoglobulina.

La ricerca medica ha messo a punto una nuova opportunità terapeutica per prevenire la reinfezione da virus dell'epatite B (HBV) in pazienti sottoposti a trapianto di fegato per insufficienza epatica provocata dal virus stesso. Si tratta di una immunoglobulina autosomministrabile sottocute una volta a settimana, in modo indolore e autonomo.

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