Londra: Israele gioca sporco su Gerusalemme

Roberto Fabbri

Un documento britannico dal tono «insolitamente franco» nel quale si accusa Israele di una serie di comportamenti illegali per impedire che la parte orientale Gerusalemme diventi in futuro la capitale dello Stato palestinese è finito sulle scrivanie di alcuni quotidiani e ha rischiato di creare una crisi tra lo Stato ebraico e l’Unione europea.
Articoli pubblicati dai britannici Guardian e Independent, oltre che dal New York Times e dall’israeliano Haaretz, riportavano da un «rapporto riservato» attribuito all’Ue dure critiche alle politiche di Israele su Gerusalemme Est. Il rapporto indicava in particolare che la strategia di circondare la parte araba di Gerusalemme con nuovi quartieri ebraici costruiti su terre palestinesi, successivamente inglobati di fatto nel settore israeliano con il muro di confine, mira a impedire che Gerusalemme Est diventi un giorno la capitale della Palestina.
Il documento sostiene che quando la barriera sarà stata completata, la Gerusalemme araba si troverà tagliata fuori dal resto della Cisgiordania. Stringenti controlli israeliani sui movimenti di palestinesi da e per Gerusalemme avrebbero inoltre «motivazioni demografiche»: si vorrebbe impedire che la popolazione araba di Gerusalemme superi il 30 per cento del totale. Misure che rischiano di «radicalizzare gli abitanti di Gerusalemme Est, ora relativamente tranquilli».
Il Guardian ha scritto che il ministro degli Esteri italiano Gianfranco Fini avrebbe premuto per un rinvio dell’esame di questo testo, considerandolo troppo critico verso Israele. Fini ha però precisato che «non c’è stato e non c’è alcun rapporto dell’Unione europea che accusi Israele (...), men che meno rapporti che siano stati messi in embargo o censurati da ministri dell’Ue». A confermare questa precisazione è intervenuta anche la commissaria Ue alle Relazioni esterne, l’austriaca Benita Ferrero-Waldner: «Il testo non è stato formalmente approvato, è in preparazione un documento per la sua pubblicazione». La portavoce della Ferrero-Waldner ha negato che si intendesse nascondere il documento reso noto dalla stampa, «preparato sulla base di osservazioni iniziali» fatte da esperti Ue presenti nella regione.


Di fatto, il nodo della questione appare semplice: autori del documento sono diplomatici di Londra, che fino al 31 dicembre ha la presidenza di turno dell’Ue. Non si tratta dunque di un documento europeo. Di questo discuteranno invece a Bruxelles i ministri degli Esteri dei Venticinque il 12 dicembre.

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