Londra s’inchina ai reali di Francia

Londra s’inchina ai reali di Francia

La duchessa di Cornovaglia sembrava un pavone, con il ciuffo al vento. Portava una borsetta panterata, come i risvolti delle maniche del cappotto, tanto per restare in area zoologica. La prima donna di Francia le stava di fronte con un sorriso simile a un ghigno. Carlo, il principe, ha baciato il guanto di pelle nera indossato da madame Carla Bruni mentre la Camilla, duchessa di piume e pantere di cui sopra, sbirciava il gesto con un po’ di gelosia e di stupore very english. Nicolas Sarkozy, ribattezzato dagli inglesi Speedy Sarko (per il matrimonio veloce, per altre virtù e vizietti, chi lo sa?), aggiungeva la propria smorfia divertita alla fotografia dell’anno. Un quartetto da applausi. L’Inghilterra è rimasta in off side, aveva preparato fischi, pernacchie e una torta in faccia per la modella italiana che fa anche la cantante. I giornali, e qualche emittente televisiva, avevano provveduto a rispolverare la fotografia della madamina piemontese completamente ignuda con le mani a nascondere le pudenda («modesty» scrivono i puritani dell’isola). L’immagine risale all’anno millenovecentonovantatré, quando la Carla sfilava; il fotografo svizzero Michel Comte scattò la fotografia birichina. La stessa fotografia, in bianco e nero, verrà battuta da Christie’s, la prossima settimana, a New York e si preannuncia un’asta con base di tremila euro. La Bruni, da madamina divenuta nel frattempo madame e poi première dame, si è infuriata come può infuriarsi una che ha quella vocina da hot line. Più infuriati di lei alcuni uomini di corte a Buckingham Palace: «Ha approfittato della visita di Stato per promuovere il suo cd in inglese, un precedente ignobile, mai vista una cosa simile». La collezione di brani musicali porta il titolo No promises, la copertina illustra la Bruni sdraiata sul tappeto di casa, o della sala di registrazione, indossa un maglioncino abbondante, le gambe sono nude, ha una chitarra di fianco, l’atmosfera suggerisce qualcosa che è accaduto, al di là dell’esecuzione artistica. Ma queste sono malignità di popolo, come quel leggero gonfiore dell’abito, forse l’attesa di un bebè; ma la realtà è un’altra. Madame Carla Bruni-Sarkozy ha fatto un figurone, la classica signora italiana all’estero, anzi in Inghilterra, laddove la moda è un’ipotesi, laddove le donne sono addobbate come paralumi, con il fiocco, vedi alla voce famiglia Windsor e duchessa Camilla. Carla Bruni ha stupito chi la immaginava furbastra, vestita con lo spacco alla gonna, il trucco ambiguo, il seno, anche se di inferiori misure, però pronunciato quel tanto che serve, la postura da chanteuse. Nothing at all. Niente di tutto questo. Madame Sarkozy sembrava la copia carbone di Jacqueline Kennedy Onassis, lo stesso profilo, la stessa grazia, la stessa eleganza, addirittura lo stesso cappellino da hostess. Lady Kennedy vestiva Courrèges, madame Sarko ha scelto Dior, sempre roba di Francia anche se l’inglese lady Diana venne ricamata grandiosamente da un sarto italiano, al secolo Versace. Non è il caso di proseguire nel parallelo, visti i precedenti tragici di Jackie and Diana. Carla Bruni, in edizione londinese, non ha avuto bisogno di interpreti, parla un inglese fluente, come ha dimostrato nel suo Cd che si intitola No promises. Nessuna promessa sussurra nel disco, in verità qualcosa aveva promesso a Nicolas che a Londra sembrava un bambino a Disneyland, felice di sedere sulla carrozza reale, felice di avere incontrato Sua Maestà la Regina, vestita come sempre, cappello, piume e borsetta, felice di avere al proprio fianco una donna bella e discreta, fintamente fredda come molte inglesi lo sono invece senza fingere. Non sono momenti bellissimi per il presidente. Finiti i giorni della belle epoque con la Carla, nella vacanza orientale, in jeans e occhiali da sole, ormai si fa la Francia o si muore, come suggeriscono le ultime notizie elettorali. E madame Carla ha capito l’urgenza, ha compreso il ruolo, si è fatta casta, casta diva, si adopera perché il marito speedy rallenti la propria marcia allegra. Nicolas Sarkozy ha tenuto ieri a Westminster un discorso, in francese, tra applausi e riverenze, celebrando la forza e l’importanza dell’Inghilterra in Europa, nel Mondo. Sua moglie ha ascoltato e sorriso, ripensando a quello che i francesi e gli italiani dicono degli inglesi medesimi. A sera c’è stato il pranzo a corte. Sarkozy, noto astemio, ha spiazzato il cerimoniale chiedendo la carta dei vini, come si fa al ristorante per controllare la cantina ma anche i prezzi. Lui, nonostante le origini ungheresi e la pratica francese, nulla sa di tannini e chateaux ma i sommeliers dell’Eliseo assicurano che la Carla, da buona piemontese, ha naso sopraffino e sa distinguere un Bordeaux da un Borgogna, così come nella sua vita affettiva ha saputo scegliere tra cantanti, attori e politici.


Dopo i filetti di baccalà, il salmone affumicato, il petto d’anatra e i cigni con la panna, preparati da Raymond Blanc, baronetto, cuoco e titolare di Le Manoir aux Quat’Saisons a Oxford, è arrivata la notte. La coppia è andata nel castello di Windsor. Finalmente Carla ha tolto gli abiti che non avrebbe mai indossato in dieci anni di sfilate. Per la Francia e per Nicolas questo e altro.

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