Medicina

La longevità degli ultracentenari risiede nelle energie delle cellule

Debolezza, decadimento mentale, maggior predisposizione alle malattie sono i maggiori acciacchi che gli ultracentenari devono affrontare ogni giorno. Sembra però che un farmaco, la L-Carnitina, possa assicurare a questi anziani un contributo fondamentale al miglioramento del metabolismo energetico delle loro cellule, producendo una riduzione della massa grassa, un aumento della massa muscolare e facilitando l'aumento delle capacità fisiche e cognitive, riducendo la fatica. A dimostrarlo uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition e condotto da esperti del dipartimento di Scienza della senescenza urologica e neurologica dell'università di Catania.
Lo studio, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo - riporta una nota - ha coinvolto 66 pazienti con più di 100 anni, soggetti ad affaticamento anche dopo una lieve attività fisica. I primi 32 hanno ricevuto due grammi di L-Carnitina una volta al giorno, mentre gli altri 34 un placebo. Per misurare l'efficacia del farmaco sono stati analizzati vari fattori, tra cui le variazioni della massa grassa totale e di quella muscolare e la qualità delle attività quotidiane con una camminata della durata di 6 minuti.

Alla fine della ricerca gli ultracentenari trattati con levocarnitina hanno mostrato, rispetto a quelli trattati con placebo, un miglioramento di tutti i parametri considerati, con una positiva e sensibile diminuzione della fatica fisica e mentale.

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