Tanti anni fa, il compagno Guccini cantava: «In fondo sol due cose hanno importanza, e sono il conto in banca e leleganza». Ebbene, oggi il compagno mascherato Marchionne lo sorpassa (a destra), infischiandosene delleleganza. Se lo può permettere, come poteva permetterselo lAvvocato, con il suo orologio sopra il polsino e la sua giacca a vento argentata. Anche il Sergione, come il Gianni, detta la linea, e siccome quella delle automobili della Real Casa ultimamente va così così, ha deciso di stupirci in prima persona con gli effetti speciali. Che su uno qualsiasi sarebbero normali, ma sullamministratore delegato di Fiat e Chrysler fanno sensazione.
È larroganza del potere indossata dallultimo dei magister (in)elegantiarum oppure lennesima presa per i fondelli degli operai? Non bastava, al Nostro, ostentare dal lunedì al venerdì la tenuta che i manager-travet riservano al weekend, golf e pantaloni di velluto. Quindi, ecco la poderosa accelerata con un doppio colpo da finanza creativa: sciarpa lunga a mo di stola e barba incolta da frate. «Sembra un prepensionato. Ma dato che ha annunciato che non cercherà un successore prima del 2015, allora le opzioni sono due: o è un menefreghista, o non ha stile», ha commentato, preoccupatissimo, il lookologo Angelo Flaccavento. Converrà quindi rassicurare la firma di GQ: niente paura, il lavoro non conta. Conta soltanto lapparire. Così adesso son tutti lì a chiedersi il motivo di quel singolare incrocio fra lUmberto Eco anni Ottanta e il Fantozzi della breve stagione rivoluzionaria, quando, conosciuto il Folagra, «la pecora nera, anzi la pecora rossa della ditta», e da questi indirizzato sulla via delleversione, il ragionier Ugo si presenta in ufficio «con i capelli a mezzo collo».
Il Marchionne accessoriato visto allinaugurazione del salone dellauto di Detroit, ripropone un interrogativo vecchio come il gossip: ci è o ci fa? È roba studiata a tavolino o semplice spontaneità casual? Interpellato a proposito dellinedito onor del mento, il Sergione ha tagliato corto: «Serve a risparmiare tempo la mattina». Infilando, guardacaso, quel verbo, «risparmiare», che procede a braccetto con lormai imperante (e già pallosa) «sobrietà». Ma forse conviene conservare la dietrologia per argomenti più alti, e concedergli lassoluzione: non lha fatto apposta, gli è venuto così...
Diverso il discorso per i protagonisti di un altro indirizzo, se vogliamo opposto a quello del Sergione. Potremmo chiamarlo look neo-rassicurante, da bravi ragazzi e ragazze, indipendentemente dalletà. E qui i politici sono in primo piano. Vedi Mariastella Gelmini, presentatasi l1 settembre scorso a Palazzo Chigi, allinaugurazione dellanno scolastico, con acconciatura stile prof di matematica, fredda e severa. Oppure vedi Umberto Bossi, ultimamente orientatosi, nomen omen, verso il taglio «allUmberta». Del resto lo sfoltimento è nelle corde dellarea leghista, come confermano le ultime apparizioni di Giulio Tremonti. Mentre il meridionale e più espansivo Fiorello, sulla base della sfumatura alta lascia piena libertà ai ciuffi sommitali, proprio come si usava nella sua Sicilia negli anni del primo dopoguerra. E a proposito di spettacolo, unaltra categoria costantemente nellocchio del ciclone e delle telecamere, quella dei calciatori, fa scuola, denotando vuoi la certezza derivante dalla centralità del proprio ruolo, vuoi le insicurezze di una leadership messa in discussione. In tal senso le due facce della medaglia sono Ibrahimovic e Borriello. Da quando lo svedese rossonero ha raccolto la fluente chioma in unessenziale coda fermata da un elastico proletario (facciano gli scongiuri i milanisti) non perde un colpo.
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