Loreena McKennitt, mille colori di un suono che si fa poesia

Gli Arcimboldi (e i teatri di Roma, Bologna, Firenze) gremiti e impazziti per Loreena McKennitt - canadese cittadina del mondo - testimoniano l’amore del pubblico per la buona musica. Musica d’autore che ora ha il passo misterioso del folk celtico (con liuto, violino, bouzouki, arpa) ora quello cameristico (viole, violoncelli, pianoforti), ora lo scatto rock (un pizzico di batteria e di chitarra elettrica), ora la riflessione intimista (l’attacco per voce, piano e cello del traditional She Moved Through the Fair). La McKennitt è questo e molto altro in un viaggio - nel vero senso della parola - che cattura suoni dall’Africa e dal deserto (l’immaginifica Caravanserai dal nuovo cd Ancient Muse), dagli antichi castelli irlandesi e dalla via della seta (The Old Ways e Marco Polo).

Loreena suona con aria angelicata arpa, piano, fisarmonica e canta con voce limpida e chiara ma dalle mille sfumature - ansiose, voluttuose, drammatiche, ironiche, rilassate - colorando una magnifica tavolozza ora folk, ora minimale, ora sontuosa e sinfonica.

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