Lorenzo, l’uomo che in silenzio ha resuscitato Forza Italia

Lorenzo, l’uomo che in silenzio ha resuscitato Forza Italia

(...) Alleanza Nazionale, ma - e qui sta la notizia - senza che Fini c’entri qualcosa. Oppure, la lista arancione: i biasottiani hanno ancora propri gruppi in alcuni Municipi e in qualche Comune, oltre che in Provincia, dove Massimo Pernigotti è addirittura il consigliere più attivo di tutto il centrodestra, una macchina da interrogazioni e dintorni. Senza contare la lista Biasotti, ma stavolta quella con il fondo blu e senza quello arancione, che, come la Fenice, è presente anche nel nuovo consiglio regionale. O, ancora, i gruppi misti, dove i candidati del Pdl sono sempre abbonanti, anche se non necessariamente ottimi. Fino alla clonazione del gruppo, di cui potete leggere proprio qui sotto nel racconto di Valentina Carosini, avvenuta ieri nel Municipio Centro-Ovest, quello di Sampierdarena e San Teodoro.
Ma il capolavoro, il capolavoro vero, lo firma Lorenzo Zito, consigliere provinciale e capogruppo di Forza Italia. Sì, avete letto bene: non del Pdl, ma proprio di Forza Italia. E, tecnicamente, come ha già spiegato nei mesi scorsi il nostro Diego Pistacchi, è tutto assolutamente legittimo: infatti, Zito è stato eletto sotto la bandierina tricolore degli azzurri originali e, quindi, se i suoi compagni di gruppo hanno deciso di aderire a un altro partito, il neonato Pdl, il simbolo sotto il quale ha corso alle elezioni ha tutto il diritto di rimanere in un’assemblea elettiva.
Ma, al di là dei tecnicismi che fanno di Lorenzo Zito il custode autorizzato del berlusconismo delle origini, c’è quasi da segnalarlo per la sua preveggenza politica. Mai come negli ultimi mesi, infatti, ci sono molti che rimpiangono la Forza Italia di un tempo, rendendosi conto che il Pdl non è stato un affarone.
C’è di più, però. Ed è il punto su cui vorrei soffermarmi oggi. Zito ha iniziato probabilmente un lungo addio alla politica, a cui ha dato molto e da cui probabilmente ha avuto molto meno di quanto abbia dato, e - a differenza di quanto aveva fatto nel precedente mandato provinciale, in cui era l’instancabile animatore di ogni iniziativa politica - questa volta ha scelto di privilegiare il suo lavoro e di essere quasi ospite a Palazzo Spinola, senza primeggiare come avveniva in passato nella classifica delle presenze, degli interventi e delle battaglie politiche. Anzi.
Una scelta, forse - e forse anche senza forse - polemica nei confronti dei suoi ex compagni di strada. Eppure, in tutti questi mesi, nessuno ha mai strappato a Lorenzo una parola contro il Pdl o i suoi esponenti.

Il che, in un ambiente dove le polemiche interne sono praticamente la regola e le fughe in avanti e i personalismi quasi una specialità della Casa (della libertà di non fare gioco di squadra), è comunque un grandissimo merito.
Insomma, più che Zito, abbiamo conosciuto Lorenzo Zit(t)o. E non potrei fargli complimento più bello. Chapeau.

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