Alessia Marani
Il Lazio si conferma ai primi posti per evasione fiscale. Su 10.600 soggetti economici sottoposti nel 2005 a verifica dalla Guardia di Finanza, sono stati scoperti ben 800 evasori totali, con 1650 lavoratori «al nero» per un totale di 1 milione e 700mila euro di reddito sottratti a tassazione e di 612 milioni di euro di IVA non versata. È quanto emerge dal bilancio di fine anno presentato ieri dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle che, solo sul fronte dellelusione del fisco ha lavorato con una task-force di 5.400 uomini dislocati in tutto il territorio. Non solo. Se il fatto che nella Regione siano presenti ben 355mila imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, pari al 10,34 per cento del Prodotto Interno Lordo, fa ben sperare sul futuro economico locale, preoccupante è pure il dato relativo allescalation di droga sequestrata: 800 chili cui 500 fra coca ed eroina con 1000 persone denunciate e 260 arrestate. Un mercato illecito che mette su «piazza» montagne di denaro liquido da riciclare in attività con rendita sicura. «Ci preoccupano, soprattutto, - spiega il generale Daniele Caprino - le modalità dingresso degli stupefacenti. Sempre più ingegnose e fantasiose, che siamo chiamati a fronteggiare. Ecco così che allaeroporto di Fiumicino ci siamo imbattuti in un autentico tesoro di polvere bianca. Centottanta chili in un colpo solo occultati in parabordi nautici in ferro e rivestiti di gomma». Evasione fiscale, droga e non potevano mancare le truffe finanziarie. A Formia nel giro di cinque anni una banda di truffatori confluiti in una società regolarmente autorizzata ha volatilizzato la bellezza di 25 milioni di euro, risparmi di una vita di centinaia fra operai e impiegati che si sono affidati a promotori-adescatori. Denaro di cui appena 2 milioni di euro sono stati rintracciati. «Ma - aggiungono i berretti verdi - stiamo aspettando lesito di rogatorie internazionali per stanare i soldi nascosti in paradisi fiscali». «Purtroppo - ha commentato Caprino - abbiamo a che fare con una mentalità di chi froda lo Stato dura da abbattere. Vale a dire chi commette simili reati crede in una sorta di impunità. Non cè cultura del rispetto delle regole e gli stessi controlli endogeni, quelli che dovrebbero fare per esempio gli enti locali, le aziende pubbliche al loro interno, sono pressochè scarsi o inesistenti». Vale la pena ricordare gli oltre 100 assistiti dalla Asl Rm H denunciati perché per anni hanno goduto dellesenzione dal ticket e prestazioni sanitarie gratuite dichiarando il falso stato dindigenza. O il finto cieco scoperto dai finanzieri di Frascati assunto dall87 e con tanto di patente di guida. Ma anche alle 4353 persone decedute o trasferite che risultavano essere ancora a carico di un medico di base laziale.
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