Il «no» alla droga di Forza Italia si alza dal palco allestito in piazza Farnese. Di fronte alle bandiere dei giovani azzurri non cè solo musica: la manifestazione «Liberi dalla droga» alterna al concerto più di una bacchettata allattuale esecutivo e, a livello romano, molte critiche allamministrazione di Walter Veltroni.
Il capogruppo di Fi in consiglio comunale, Michele Baldi, esordisce ricordando lincredibile allarme del Cnr sulla cocaina presente nellaria di Roma, «anche se in un regime come quello veltroniano - attacca lesponente azzurro - spesso si fa finta di non sentire». Baldi ha richiamato limportanza dei «valori condivisi» nella lotta al consumo degli stupefacenti, «valori che Forza Italia porta avanti ogni giorno».
Se Baldi conclude con lauspicio di vedere, nella capitale, più comunità di recupero e «meno Sert, meno centri legalizzati di spaccio di metadone», Beatrice Lorenzin, coordinatrice nazionale di Forza Italia giovani, elogia comunque il lavoro «con mezzi inadeguati» svolto in città dai medici dei centri di servizio per le tossicodipendenze, che «fanno del loro meglio per aiutare chi incappa nel dramma della droga». Lasciando poi la parola ai «giovani consiglieri comunali azzurri, che sanno «cosa significa lavorare sul confine delle amministrazioni - attacca la Lorenzin - quando ti scontri nei quartieri e nelle periferie con i tanti problemi delle famiglie e dei ragazzi con tossicodipendenze e non riescono ad avere laiuto di cui avrebbero bisogno».
Critico con il sindaco Davide Bordoni: «In sei anni di amministrazione Veltroni - sostiene il consigliere di Fi - non si sono messi in campo progetti per il recupero dei tossicodipendenti nella città di Roma. Il bilancio dei servizi sociali della città di Roma è sempre servito per finanziare questo o quel centro sociale dove neanche le forze dellordine riescono poi a entrare». Insomma, «ecco che cosè - incalza Bordoni - lamministrazione guidata da Veltroni che ora si candida a leader del Partito democratico». Insomma, «contro la droga nella capitale - conclude Bordoni - si è fatto poco o nulla se non qualche progetto finanziato dalla Cdl nella finanziaria romana». Cè ancora spazio per le parole di Giovanni Quarzo, già coordinatore dei giovani azzurri nella capitale e ora consigliere comunale, che conferma la scarsa attenzione del Campidoglio al problema: «Pochi soldi, poche risorse, poche persone e troppi rischi. Vogliamo dire no a questo modello».
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