Claudia Barrera
La pista d’atterraggio del piccolo eliporto della penisola di Oshika, nella prefettura di Miyagi, è stata la salvezza per un gruppo di sopravvissuti. Accanto alla lettera H, nei giorni seguenti allo tsunami è comparsa su una coperta blu la scritta SOS Tabemono, che in giapponese vuol dire cibo. Era questo il grido di aiuto di un gruppo di ventiquattro persone scampate alla tragedia. Raccolti e riuniti insieme in una delle poche case non crollate il gruppo è rimasto sin da subito senza cibo e acqua corrente, riscaldandosi con quel poco di legna rimasta e dormendo rannicchiati per non sentire il gelo della notte. Le strade completamente dissestate non permettevano nessun tipo di collegamento e i soccorsi si sono fatti attendere per giorni. Al passare degli elicotteri gli uomini tentavano di attirare l'attenzione gridando invano.
Allora i pescatori hanno dipinto con una vernice bianca una coperta blu e vi hanno scritto il loro grido di aiuto. Poi mercoledì gli uomini del soccorso li hanno finalmente salvati. Non hanno mai perso la speranza, anche se la situazione era molto difficile, come hanno rivelato i soccorritori giunti sul posto. La foto che rappresenta il loro grido d'aiuto è una delle foto simbolo di questi giorni e una delle maggiormente cliccate sui siti internet giapponesi. La penisola infatti ospita circa duecentocinquanta abitanti che vivono di pesca e coltura delle ostriche, ma con il grande disastro tutti gli allevamenti ittici sono andati completamente distrutti. Al momento del terremoto i pescatori in mare hanno cercato la fuga sulle loro barche mentre le donne si sono rifugiate verso i monti.
La particolarità geografica della penisola è quella di trovarsi nella parte nord-est dell'isola di Honshu. L’epicentro del sisma era a pochi chilometri dalla loro isoletta. Di fronte alla penisola di Oshika si trova l'isola sacra di Kinkasan, uno dei tre luoghi considerati più sacri nella regione del Tohoku.
Il paesaggio e la cultura del posto rappresentano una forte attrattiva turistica e un buon giro di affari. L’isola infatti si visita con i traghetti che fanno la spola dal porto di Ayukawa, nella città di Ishinomaki, la più colpita dallo tsunami, e da Onagawa. La tragedia si acuisce da tutti i punti di vista a maggior ragione per quegli abitanti di Oshika che non potranno più lavorare e godere delle bellezze paesaggistiche.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.