«Le mie musiche ribelli» - racconta Luca Carboni, in concerto questa sera al Politeama Genovese, - «sono un omaggio e un ringraziamento ai grandi cantautori della generazione che mi ha preceduto, che mi hanno insegnato e comunicato la forza e la potenza delle parole nella canzone».
Perché realizzare un vero e proprio album tributo ai cantautori degli anni '70?
«Semplicemente, perché ho desiderato raccogliere e rileggere alcuni brani simbolo dei mitici anni '70. È stata una sorpresa scoprire quanto siano ancora attuali certe canzoni che hanno più di trent'anni. Generalmente non amo impossessarmi di canzoni di altri. Nel mio ultimo album però, ci sono autori che ho avuto la fortuna di ascoltare da ragazzino, grazie al giradischi e al mangianastro dei miei fratelli più grandi. Canzoni che mi hanno colpito profondamente».
Tu per primo hai cercato di «stringere» l'obiettivo?
«Sì, dal grande al piccolo, dal sociale al privato, dal collettivo al personale, cercando nuovi temi, diverse angolazioni, soffermandomi e indugiando a volte sui dettagli, figlio di una realtà e di una società che stava cambiando. Quella canzone d'autore, quei cantautori erano profondamente dentro il loro tempo dentro quella realtà, quella società: l'hanno raccontata e soprattutto modificata, l'hanno illuminata, accesa, hanno portato alla luce valori nascosti, hanno spostato accenti e pesi, hanno dato nuove misure, hanno determinato una nuova cultura nel nostro paese. Mi piaceva l'idea, in questo momento storico, di recuperare alcuni di questi racconti. Da qui l'idea di intitolare l'album Musiche ribelli».
Quali sono stati i commenti dei «cantautori originali» delle tue musiche ribelli?
«Sono stati tutti soddisfatti e mi hanno dato tutti l'ok. C'è stata una grande energia con ogni cantautore, ogni passo fatto l'ho condiviso con loro».
Qualche critica?
«Solo Guccini che si è lamentato per la scelta inflazionata dell'Avvelenata, il brano, infatti, gli era già stato richiesto da Vasco».
Anni '70? E nella tracklist neppure un brano di De André?
«È vero, in origine avevo deciso di incidere nel cd Via del Campo, ma una volta riascoltata la mia versione non ero soddisfatto. Ma chissà che questa sera non faccia una sorpresa ai genovesi e mi sblocchi...».
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