Luca Zingaretti e i profumi del sud

Luca Zingaretti e i profumi del sud

Sarà «La Sirena» ad accompagnare in scena Luca Zingaretti. L’appuntamento è per oggi e domani alle 21 al teatro Archivolto. L’attore attraverso la lettura «La Sirena» - tratto dal racconto della «Lighea» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa -, rinnova a Genova, il suo legame con la Sicilia. Il popolare attore romano, in questa lettura - di cui ha curato anche l’adattamento e la regia, accompagnato dalle musiche di Germano Mazzocchetti -, viaggia attraverso la nostalgia di Rosario La Ciura, illustre ellenista e senatore siciliano trasferitosi a Torino. La scena del racconto è doppia. Parte da Torino, dalle sue vie e dai suoi caffè fumosi, dove avviene l’incontro tra l’anziano studioso e un giovane giornalista, il palermitano Paolo Corbera - alter ego dell’autore del testo - per trasferirsi sulla scia dei ricordi di La Ciura nella Sicilia dei miti, con la sua natura bruciante e il mare scintillante. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, i due trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita. Sino a che il vecchio arriva a raccontare al giovane, un’incredibile vicenda che risale alla sua gioventù, trascorsa sulla costa jonica: durante un’escursione in barca ha conosciuto una sirena, che l’ha trafitto d’amore per sempre, restando come un miraggio perenne nella sua vita, impedendogli di dedicarsi a qualsiasi altra donna. Successivamente La Ciura parte per un convegno di grecisti, ma arriva poi notizia che durante il viaggio sia caduto dalla barca e annegato. Solo Corbera sa che in realtà ha finalmente ceduto al richiamo di quel suo amore fatale. Pubblicato per i Tipi di Feltrinelli nel 1961, il racconto di Tomasi di Lampedusa affascina sotto innumerevoli aspetti. Colpiscono le scelte sematiche che spaziano dall’italiano forbito al dialetto popolano, le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi, eventi, ma soprattutto le sensazioni. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia: l’odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumenti.

Di tutte queste sensazioni vive lo spettacolo «La Sirena», in cui trova spazio, in un percorso tra la carnalità del presente e la spiritualità dell’antichità, la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere, che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.

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