da Livorno
Quando la Reggina ha pareggiato con Bianchi, appena tre minuti dopo il gol di Lucarelli, tra il pubblico è cominciato a serpeggiare qualche cattivo pensiero. Nell'intervallo i primi chiacchiericci, le mezze parole e le battute salaci tipiche dei livornesi, con la speranza che nella ripresa accadesse qualcosa di diverso e che smentisse le malignità. Ma ai tifosi - e non solo a loro - neppure il secondo tempo è piaciuto (zero occasioni per parte), tanto che hanno cominciato a fare cori del tipo "Cosa siamo venuti a fare?" e poi uno più esplicito "Venduti! Venduti!", terminato con l'uscita anzitempo dallo stadio di gran parte dei supporter della curva e anche della tribuna.
Una frase e un atteggiamento che hanno mandato su tutte le furie Cristiano Lucarelli che furibondo ha detto: «Dopo quello che è successo per me si è definitivamente rotto il cordone ombelicale che mi legava a questa città: è vergognoso che si possa accusare questa squadra di scarso impegno o di aggiustare le partite, ora basta, a fine stagione me ne vado e nessuno potrà farmi cambiare idea».
Uscendo dallo stadio ha anche discusso a distanza con alcuni tifosi che gli hanno urlato qualcosa. Attorno a lui i suoi familiari un po lo consolavano, un po gli dicevano che era arrivato davvero il momento di andarsene. Il fratello Alessandro, respingendo anche lui da parte reggina le accuse di combine, e giustificando lo scarso spettacolo con il caldo e la paura di perdere, ha ammesso che questa volta Cristiano potrebbe davvero decidere di andare via dalla sua amata città.
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