Pietro Vernizzi
Una passeggiata nella Milano by night per riscoprire la magia dei suoi teatri, che da sempre si distinguono per lo spirito d'avanguardia e il respiro internazionale. È questo il senso di Luci della ribalta: dall'avanspettacolo a Strehler, organizzato da Opera d'arte per il 27 luglio (è richiesta la prenotazione). In un'ora circa una guida esperta di storia dell'arte condurrà i visitatori dal Teatro Strehler alla Scala, passando dalle sedi dello Studio, del Dal Verme e del Grassi. Un percorso ideale dal '500 ai giorni nostri, per illustrare gli stili architettonici degli edifici teatrali e il loro passato raccontato attraverso le voci dei grandi personaggi che ci sono vissuti, primi tra tutti Giorgio Strehler e Paolo Grassi, fondatori del Piccolo teatro.
L'evento s'inserisce nella rassegna Notti d'arte pensata da alcuni studiosi tra cui Elena Bonaldo, che osserva: «L'iniziativa è rivolta a un pubblico che desidera trascorrere piacevolmente una serata estiva, passeggiando tra le vie del centro e gli edifici storici più o meno conosciuti. La visita guidata si svolge in un clima leggero e con il tono di un'agile conversazione. Ma è anche un modo per avvicinare le persone alla storia del teatro e dell'arte, incuriosendole e invitandole ad approfondire personalmente le vicende più significative».
Come spiega Valeria Rovelli, una delle guide di Opera d'arte, il filo conduttore è la riscoperta dei luoghi del teatro: «Quello che colpisce di più i visitatori è la storia che sta dietro a questi edifici, poco conosciuta dalla maggior parte delle persone. Il nostro scopo è infatti far alzare gli occhi ai milanesi, che magari vedono il Piccolo o la Scala tutti i giorni e, per fare un esempio, non sanno dire in che stile sono stati realizzati. È un modo di riscoprire le tradizioni di Milano, restituendo la città a chi ci vive»
Diversi gli aneddoti che emergono dal passato di edifici come la sala del Dal Verme, riaperta pochi anni fa dopo essere rimasta a lungo inutilizzata e che ora ospita l'Orchestra della Rai. «Nella seconda metà dell'Ottocento - rivela Rovelli - era un circo situato in pieno centro, che con il suo frastuono metteva a dura prova la pazienza degli abitanti della zona.
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