Milano - Si chiama Lucilla la vera «donna del Dopofestival», come il Festival stesso la definisce, anche se ridurre la definizione al «dopo» risulta inesatto. Dolce, caparbia e bellissima, Lucilla Agosti è la vera novità dell'edizione 2008.
Lucilla, dice, arriva nel mondo di Pippo Baudo «in uno stato d'animo di emozionata inconsapevolezza. È come se fosse una difesa da un'avventura così grande, come se ancora non volessi veramente accorgermene». E di fianco a lei ci sarà il gruppo di Elio e le Storie Tese.
Lucilla, classe 1978, inizia a lavorare come attrice recitando in teatro e ne La strana coppia di Nell Simon. Viene poi scelta da Rete A per condurre Azzurro, programma dedicato alla musica italiana. Realizza alcune serate live nel 2004 (come il Main Stage all'Arezzo Wawe Love Festival), il programma Spice Girls su Happy Channel e Guelfi e Ghibellini su Rai2. Quando Rete A diventa All Music, dirige la trasmissione All Moda e successivamente altri programmi. Ottiene ruoli cinematografici anche in diversi film come La Febbre, per la regia di Alessandro D'Alatri nel 2005 e Il mercante di pietre, di Renzo Martinelli, nel 2006. Tra le altre cose, tra cui tanto, tantissimo teatro, nel 2007 è protagonista con Ale e Franz di Buona la prima, un sit-show su Italia 1 basato sull'improvvisazione.
Cosa puoi dire di questa nuova esperienza che stai per iniziare?
«Chiaramente che non può che essere una forte, fortissima, emozione. Mi piace, e mi rassicura un po', il fatto che sia legata al mondo della musica. Io ho iniziato a fare tv proprio in questo ambito. Poi sono anche felice del fatto che mi abbiano chiamato loro, questo mi dà allo stesso tempo una grande emozione e sicurezza».
Quale sarà il tuo ruolo? Come si svolgeranno le serate?
«Anzitutto di sicuro saranno sere in cui ci sarà molta ironia. Io sarò una mediatrice, sarò un punto di equilibrio tra i vari ospiti e la spiccata sensualità di Elio e le Storie Tese: dovrò contenere, arginare, il loro essere sempre assolutamente sopra le righe. Il Dopofestival è anzitutto un luogo di dibattito: si ha la grande possibilità di parlare di ciò che è appena successo, il Festival ovviamente. Quindi il Dopofestival è caratterizzato da una forte immediatezza: si parlerà con gli artisti che si sono appena esibiti e con i giornalisti. Insomma, è un punto d'incontro, di dibattito. Chiaro che almeno una mediatrice ci vuole».
Ti chiamano già la «Donna del Dopofestival», come interpreterai questa definizione?
«Be’, anzitutto è vero, è un dato di fatto: sarò circondata da uomini, irriverenti e mascalzoni. A parte gli scherzi: mi piace tantissimo che abbiano voluto me, e probabilmente la mia femminilità è legittimata, per loro, dalla mia forte ironia ed autoironia».
Cosa ti aspetti dal pubblico?
«Non so, e allo stesso tempo non ci penso troppo: ho una grande voglia di farmi vedere per come sono esattamente. Almeno so che se mi dovranno tagliare le ginocchia non avrò rimpianti, lo stesso Baudo me lo ha detto: “Devi venir fuori per come sei”».
Al Festival si torna: Baudo detiene il record, ma anche Chiambretti ha condotto già il Dopofestival ed Elio e le Storie Tese vi hanno partecipato. Lucilla spera di salire sul palco dell'Ariston affianco a Baudo in futuro?
«Be’, vedremo.
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