da Milano
Lufthansa fa sapere di non essere interessata né ad Alitalia né a Iberia. «Sono operazioni troppo costose», ha affermato lamministratore delegato del colosso tedesco, Wolfgang Mayrhuber, in unintervista al quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung. Riguardo allAlitalia, Mayrhuber ha affermato che, oltre al costo troppo elevato di 1,5 miliardi di euro, laviolinea italiana ha bisogno di una «sostanziale ristrutturazione non tanto in termini di grandezza, ma di filosofia aziendale». Un problema che, secondo il top manager tedesco, è molto grave e oltretutto non incluso nel prezzo. In pratica, le carenze strutturali della società e la scarsa flessibilità del personale, che comportano perdite di bilancio considerevoli, sono per Mayrhuber degli ostacoli difficili da superare. Quindi, anche se le disponibilità finanziarie della compagnia tedesca sono elevate nonostante lacquisizione di Swiss, non ci sarebbe nessuna apertura di trattive per partecipare alla gara indetta dal governo italiano.
Quella appena incominciata è comunque una settimana importante per Alitalia. Lunedì prossimo, 16 aprile, scade infatti il termine per la presentazione delle offerte non vincolanti (comprensive di piano industriale) da parte delle tre cordate ammesse alla seconda fase della gara per la cessione di almeno il 39,9% del capitale Alitalia in mano pubblica. Il vero nodo da sciogliere riguarda leventualità di ammettere nuovi soggetti allinterno delle tre cordate ammesse alla fase 2: Unicredit-Aeroflot, Intesa Sanpaolo-Ap Holding (gruppo Toto, patron di Air One) e Tgp-MatlinPatterson.
LAeroflot ha da tempo fatto presente di voler coinvolgere un vettore europeo. E, nonostante le smentite, molti sostengono che il nuovo partner del vettore russo potrebbe essere Air France, vista la comune partecipazione nellalleanza Sky Team. Ma le richieste dei russi cozzano contro le attuali regole previste per la gara. Una lettera del ministero dellEconomia del 23 febbraio afferma che «non saranno ammesse ulteriori aggregazioni di soggetti terzi successivamente al 2 aprile 2007». Secondo autorevoli esponenti del governo, la norma non sarebbe tassativa dal momento che il ministero, nel bando di gara, si è riservato la possibilità di cambiare le regole in corsa. «Ho letto il bando e il discorso - ha affermato nei giorni scorsi il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi - dovrebbe essere chiuso, lo stesso bando prevede che in ogni momento il ministero possa interrompere la procedura e fare altro: si è lasciato le mani completamene libere».
Sulla stessa linea si è espresso il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che non esclude leventuale ingresso di un nuovo partner a fianco di Aeroflot. Tocca ora a Tommaso Padoa-Schioppa chiarire se il vettore russo potrà e come potrà avvalersi dellassistenza di un nuovo partner. In allarme, infine, sono i sindacati.
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