Leggi il settimanale

L'ultima dei finiani: un'alleanza con il Pd

L’ex leader di An e Bersani negano, ma i loro colonnelli sono già al lavoro Il laboratorio è la Sicilia: Granata vuol sostituire i fedeli al premier con il Pd. Ma Fini continua a perdere pezzi: sono rimasti solo in 30 a sentirlo. Il governo Lombardo abbandonato dal Pdl? Pronta l’unione tra 7 ex An e i democratici. Bocchino fa il tira e molla con le dimissioni

L'ultima dei finiani: un'alleanza con il Pd

Roma - Un governo a maggioranza finian-bersaniana? I diretti interessati, segretario del Pd e presidente della Camera, smentiscono seccamente ogni chiacchiera sul tema. Ma intanto, lontano dal continente, i loro colonnelli provano a tessere la tela di un mini-ribaltone.

Dove? In Sicilia, naturalmente, terra d’elezione di ogni barocchismo e negli anni laboratorio di innumerevoli contaminazioni politiche e di esperimenti da trasferire in terraferma. D’altronde, a chi gli chiedeva se volesse diventare il Silvio Milazzo del Terzo Millennio, il democristiano a capo di un governo siciliano appoggiato da Msi e Pci, il governatore Raffaele Lombardo ha risposto: «Perché? Cosa c’era che non andasse in Milazzo? Aveva capito già da allora che destra e sinistra sono finzioni».

Ecco dunque che qualche giorno fa il finiano di ferro Fabio Granata, siciliano e gran supporter di Lombardo (che come è noto ha ottime relazioni con Fini, e lo ha incontrato solo un paio di settimane fa a Montecitorio), ha concesso un’intervista a Repubblica, pagine locali, nella quale ha annunciato che il governo dell’Isola deve andare avanti ad ogni costo e «senza tentennamenti», anche con un cambio di maggioranza. E di fronte all’ipotesi che, da Roma, il «diktat» di Berlusconi richiami all’ordine Gianfranco Miccichè e gli altri ribelli del Pdl-Sicilia, togliendo di fatto la maggioranza a Lombardo, Granata spiega: «Noi continueremmo a sostenere il governo Lombardo».

E con quali numeri quel governo potrà andare avanti? «A quel punto l’opposizione dovrebbe trarre le conclusioni e agire di conseguenza. Parlo del Partito democratico: finora sono rimasti fuori dall’esecutivo perché non potevano governare assieme agli uomini di Berlusconi. Bene, se dovesse consumarsi lo strappo, se il Pdl-Sicilia ritornasse con i lealisti, per il Pd cadrebbe la pregiudiziale dell’ingresso in giunta». Andrà così? Per ora i sette ex An aderenti al Pdl Sicilia si sono tutti schierati con Fini: «Siamo e resteremo sulle posizioni di Fini a appoggeremo il governo Lombardo», giurano. Con quale maggioranza poi, non è dato sapere.

Via gli ex Forza Italia e dentro il Pd: «I numeri ci sarebbero», spiegano dal partito di Pierluigi Bersani. Che negli ultimi mesi, sulla questione del rapporto con Lombardo e la sua giunta, si è lacerato drammaticamente: una corrente (Beppe Lumia, il capogruppo all’Ars Cracolici, l’ex ministro Cardinale) pronta a sostenere a tutto tondo il governo regionale; un’altra (Enzo Bianco, Rita Borsellino) duramente contraria. In mezzo, la segreteria nazionale costretta ad una prudente mediazione. Bersani ha spedito più volte nell’Isola il suo luogotenente Migliavacca, e alla fine dalla Direzione regionale di qualche giorno fa è uscito un compromesso: voto favorevole sul Bilancio della Regione, se Lombardo introdurrà alcuni provvedimenti cari al Pd; e a giugno grande «consultazione democratica della base» sull’atteggiamento da tenere nei confronti del governo Lombardo.

Se poi il governatore dovesse essere rinviato a giudizio nell’inchiesta per mafia avviata dalla Procura di Catania, il Pd si impegna a votargli la sfiducia. «Grazie anche a Bersani», si congratula Bianco.


Di certo però diversi nel Pd non nascondono di pensare che la Sicilia possa effettivamente essere un laboratorio per diversi equilibri nazionali: «Davanti al netto spostamento di equilibri verso la Lega e il Nord, nel governo, c’è la necessità che il Sud si muova, come ha avvertito anche Fini», ragiona l’ex dc Sergio D’Antoni.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica