L'ultima offerta di Bersani al ministro Tremonti: "Lo appoggeremo se farà delle proposte serie"

L'offerta del segretario del Pd: "Noi siamo un partito di governo che al momento sta all’opposizione e se Tremonti arriva con proposte serie lo sosterremo". Poi lancia una "nuova" idea: tassare le transazioni finanziarie

L'ultima offerta di Bersani al ministro Tremonti:  
"Lo appoggeremo se farà delle proposte serie"

"Noi siamo un partito di governo momentaneamente all’opposizione e se Tremonti arriva con proposte serie lo sosterremo". Lo ha detto oggi il leader del Pd Pier Luigi Bersani parlando alla divisione carni del Consorzio latterie sociali Virgilio di Bagnolo San Vito. Bersani, però, dubita che quelle proposte arrivino: "Ho saputo proprio ieri - ha detto - che Tremonti ha bloccato più di un miliardo di euro dei quasi due di cui dispone il ministero dello Sviluppo economico per far quadrare i conti dopo che ha saputo che i due miliardi previsti dalla gara per il digitale non sa se arriveranno. Si può andare avanti così mettendo in garanzia quei soldi del ministero? Io penso di no. Ripeto, se Tremonti propone cose serie noi ci siamo".

Tassa sulle transazioni finanziarie Il segretario del Pd è intervenuto anche sull'economia, tornando a proporre di tassare le transazioni finanziarie, "per evitare che il surplus di debito pubblico causato dalla crisi e dagli interventi degli stati per salvare le banche ricadano sui cittadini". "Se non si istituisce una tassa sulle transazioni finanziarie - ha aggiunto - si rischia di mettere in piedi un sistema deflazionistico". Riferendosi poi alle misure imposte dall’Europa, Bersani ha detto che "chi ha sbagliato deve tirare la cinghia, ma chi ne ha approfittato ed è cresciuto deve dare un contributo: la Germania esporta il 60% in Europa, ebbene là dovrebbe esserci meno crescita per favorire gli altri Paesi".

Il leader del Pd si è detto pronto "ad andare in parlamento per concordare con il governo un pacchetto di riforme da presentare in Europa. Noi siamo pronti a collaborare perché siamo preoccupati per la scarsa crescita. E se non cresceremo di più, rispettare ciò che ci chiede l’Europa sul debito sarà un massacro".

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