Politica

Lunardi: «La metropolitana arriverà in quattordici città»

da Roma

Undici miliardi di euro in infrastrutture tra strade, autostrade e nuovo metropolitane. Una cifra importante non solo perché serve a finanziare opere destinate a migliorare la mobilità degli italiani, ma anche perché aiuterà la crescita dell’economia italiana. A sottolineare il valore delle decisioni prese ieri dal Cipe (il comitato interministeriale per la programmazione economica) è il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.
Quali sono le opere più importanti?
«Sono tutte importanti. Anche oggi abbiamo mantenuto gli impegni presi con il Paese: proseguiamo innanzitutto nella realizzazione delle grandi opere promesse poi assicuriamo all’Anas la possibilità di utilizzare le risorse necessarie per portare avanti i cantieri e i progetti. Certo, è suggestivo che da oggi città come Parma e Rimini possano avere la metropolitana e risolvere i problemi del trasporto pubblico locale. Ma è altrettanto suggestivo che da oggi l'Anas, con il nuovo contratto di programma, si rapporti con il mio dicastero in modo assolutamente nuovo».
Che obblighi avrà l’Anas nei confronti dello Stato?
«Dovrà portare avanti i programmi di manutenzione delle strade secondo standard di qualità ben definiti. Dovrà avviare gli interventi programmati secondo tempi certi e modi stabiliti. Servizi che saranno assicurati ai cittadini mediante controlli del ministero. Impensabile fino a qualche anno fa».
Il viceministro Mario Baldassarri ha parlato di un impatto importante sul Pil...
«Forse l’aspetto più importante che emerge dalle decisioni del Cipe di oggi è proprio l’aver approvato progetti e finanziato opere per oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro. E se aggiungiamo le risorse che saranno rese disponibili con il contratto di programma dell’Anas, cioè 7 miliardi e 800 milioni di euro, abbiamo un pacchetto di oltre 11 miliardi di euro, cioè oltre 20mila miliardi di vecchie lire. Risorse con cui si copriranno innanzitutto le opere già appaltate e cantierate nel triennio 2003-2005. Ebbene, in questo clima di oggettive difficoltà economiche, di sfiducia, di rassegnazione da parte di molti settori dell'economia, credo che sia un bel segnale che va in controtendenza, un segnale di solidità e di concretezza».
Avete fatto una stima dei nuovi posti di lavoro?
«È difficile quantificare quanti posti di lavoro potranno essere creati o assicurati con un simile volano economico, ma certamente saranno moltissimi se pensiamo al numero di cantieri che saranno aperti».
Le risorse per le metropolitane sono quelle del progetto «Italia in metropolitana» di cui si era parlato mesi fa?
«Le risorse sono quelle previste per le opere del programma delle infrastrutture della legge obiettivo. Il governo e il mio ministero hanno preso fin dall’inizio della legislatura una decisione strategica: quella di dotare le principali città italiane di reti metropolitane. Una scelta per i cittadini, per risolvere i problemi del traffico e del trasporto pubblico locale, e per affrontare in modo radicale e definitivo i problemi dell’inquinamento provocati dal traffico. Dopo intere legislature di immobilismo, abbiamo avviato questo programma, che ad esempio ha già consentito a Milano di integrare e in parte completare la propria rete metropolitana, mentre sono stati avviati interventi e ampliamenti in altre città. Oggi raggiungiamo un'altra tappa importante, con Rimini e Parma. Entro il 2008 avremo raddoppiato la rete di metropolitane del Paese. Certo, ci vorrà tempo per completare questo programma e migliorare la qualità della vita nelle nostre città, ma è l’unica via per soppiantare, con soluzioni definitive, i provvedimenti-tampone come il blocco del traffico. Fin dall'inizio, infatti, ci siamo impegnati per risolvere i problemi del traffico e del trasporto pubblico locale, ma non bisogna dimenticare che tutti questi interventi sono a medio e lungo termine e gli effetti li vedremo in futuro».


In quali altre città sono previste metropolitane?
«Oltre a quelle di cui abbiamo già parlato Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia, Verona, Venezia, Padova, Modena, Bologna, Salerno, Bari, Palermo e Catania».

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