«Lunedì la D’Addario ha provato a uccidermi»

TESTIMONE «Patrizia è pericolosa. L’anno scorso era in Qatar con un uomo della giunta Vendola»

«Una Ford Fiesta di colore nero targata DN... guidata da una donna bionda, sola in macchina». Comincia così la denuncia di Giuseppe Barba, 47 anni, imprenditore edile barese incappato pochi anni fa in una relazione extraconiugale che gli è costata una condanna - con patteggiamento - per minacce e sfruttamento della prostituzione. La «vittima» secondo i giudici era Patrizia D’Addario. La stessa che tre giorni fa, racconta Barba alla Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, «ha tentato di uccidermi». Ecco la dinamica. «Ero stato a cena con mia moglie in un locale del centro, quando sulla strada del ritorno in Vespa mi sono visto seguito da quell’auto, che sul corso vicino all’ospedale militare mi ha raggiunto e ha tentato di investirmi, di farmi finire fuori strada. E non è la prima volta - continua -. Lo ha già fatto in autostrada (era il dicembre del 2006, ndr), quando quasi riuscì nel suo intento. Rimasi ferito: 120 giorni di prognosi. All’epoca ritirai la denuncia perché mi promise che se lo avessi fatto mi avrebbe lasciato in pace, e invece...». Ora l’esposto arriverà ai magistrati.
La «vendetta» di colei che ha scatenato il gossip contro il presidente del Consiglio, tuttavia, non è uno strascico di vecchi conti in sospeso, ma avrebbe radici molto più recenti. Ancora lo sfogo di Barba: «Stavolta non ha digerito l’intervista di mia moglie, della settimana scorsa. Ha cominciato di nuovo con le minacce telefoniche». Lunedì sera, subito dopo l’incidente, è intervenuta pure una Volante perché l’ormai famosa Ford Fiesta nera stava creando scompiglio tra gli automobilisti. Per nulla frenata dalle accuse dell’ex amante, l’escort dal tic delle registrazioni e col vizio delle manovre pericolose non molla l’osso. Anzi, ieri ha pensato bene di fare una capatina in Procura. Prima di imbarcarsi sull’aereo che domani la porterà a Parigi per «esibirsi» nel club che l’ha pagata per gettare altro fango sul premier, la D’Addario ha improvvisato una visitina pure nei corridoi del palazzo di giustizia di Bari. È spuntata verso le 10 in via Nazariantz, accompagnata da una legale dello studio Vigilante, che cura gli «interessi» e piazza sapientemente le confessioni della «superteste» sui giornali italiani e, soprattutto, stranieri. Abitino nero semitrasparente in pieno giorno, scarpe con zeppa e tacchi d’ordinanza, occhiali da sole neri avvolgenti. Con la consueta eleganza Patty s’affaccia al primo piano del tribunale e fa un po’ di passerella, poi sale al quarto, quello dell’ufficio querele. Nel giro di dieci minuti, è già di ritorno. Un fotografo che lavora per il dorso cittadino di Repubblica fa giusto in tempo a documentare la visita. Avvicinata dai cronisti, la «gola profonda» lascia vuoti i taccuini che fremono per l’ennesimo dettaglio piccante. In compenso, l’avvocatessa si premura di confermare «la prima uscita pubblica» nel locale parigino Globo. Silenzio, invece, sul motivo della sfilata in Procura. Di sicuro, la D’Addario non ha parlato con il pm Giuseppe Scelsi, che sta ultimando le indagini sul presunto giro di mazzette legato all’uomo della sanità pugliese, Giampaolo Tarantini. Niente a che vedere, dunque, con la faccenda che ha sfiorato Palazzo Grazioli. E nemmeno con la (brutta) storia del tentato omicidio.
Nel mirino di Patrizia D’Addario ci sarebbe proprio Bernardina Murgolo, moglie di Giuseppe Barba e «colpevole» di aver dichiarato il 23 luglio: «Questa donna sta usando con Berlusconi la stessa tattica usata con mio marito: ricatta col registratore. Va fermata, diffidate di lei». Parole inaccettabili per la escort di Carbonara, che ora per questo si sente diffamata.

Eppure non se la sente di smentire un’altra esternazione scottante fatta da Barba alla Gazzetta: «L’anno scorso a marzo (la D’Addario) è stata all’estero, in Qatar, per venti giorni, con un assessore regionale importante, e per non farsi vedere sono partiti in aereo da Foggia». Vendola ne sa qualcosa?
giacomo.susca@ilgiornale.it

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