L'uomo-mamma, ultima sfida alla natura: "Incinto di 5 mesi"

Era donna, ha cambiato sesso, è sposato e dice d’aver praticato l’inseminazione artificiale: "Partorirò una bimba"

L'uomo-mamma, ultima sfida 
alla natura: "Incinto di 5 mesi"

Questa è la storia di una prima volta, annunciata pubblicamente su un giornale. Nell’articolo scritto in prima persona, Thomas Beatie, piccolo commerciante dell’Oregon, racconta di come lui e la moglie Nancy stiano per diventare genitori, dopo 10 anni di matrimonio. La bimba nascerà ai primi di luglio e se fosse finita qui la notizia si ridurrebbe ad annuncio rosa. Ma la loro prima volta da genitori è in realtà una prima volta per l'umanità: perché a essere incinta non è Nancy, ma Thomas.

Il primo «mammo» del mondo racconta di essere in dolce attesa da cinque mesi e per provarlo mostra una propria foto con barba, baffi e pancione. Fino a qualche anno fa Thomas Beatie si chiamava Tracy Lagondino e viveva alle Hawaii vendendo t-shirt. La seconda vita di Beatie inizia con la somministrazione di massicce dosi di testosterone e un intervento chirurgico con il quale Tracy-non-ancora-Thomas si fa asportare le mammelle. Decide, però, di mantenere l’apparato riproduttivo femminile che la natura gli ha dato in sorte, tanto «la sterilizzazione non è un requisito legale per il cambio di sesso». Ecco come Thomas si descrive: «Sono un transgender (persona dall’identità sessuale non incasellabile nei vecchi «stereotipi» di uomo e donna, ndr), legalmente maschio e legalmente sposato a Nancy».
Altro che «Dico»: per la legge questa è una coppia sposata a tutti gli effetti che, desiderando un figlio, ma non potendolo avere a causa dell’infertilità della moglie, ricorre all’inseminazione artificiale. A sottoporsi al trattamento non è Nancy, che ha subito un’isterectomia, ma Thomas. «Nove dottori ci hanno discriminato e respinto - racconta - per questo ci è voluto un anno e molti dollari per accedere a una banca del seme e alla fine ci siamo decisi a praticare un’inseminazione artificiale fatta in casa». Una prima gravidanza finisce in dramma, riferisce il mammo, con «il rischio della vita e un intervento chirurgico». «Mio fratello mi ha detto che è stato meglio così - aggiunge Thomas senza emozione - perché “chissà che mostro sarebbe potuto nascere“». Ma ora, gioisce, «siamo orgogliosi di annunciare che questa seconda gravidanza procede senza problemi. E nonostante nel mio ventre stia crescendo una nuova vita mi sento stabile e convinto della mia identità di uomo: io sarò il padre di mia figlia e Nancy sarà la madre».

Naturalmente la storia fa sorgere un Everest di dubbi. Psicologici: chi cambia sesso lo fa dopo un doloroso percorso al termine del quale, in genere, ambisce a una vita serena nel nuovo corpo in cui si identifica. Beatie invece dice che pochi sapevano del suo passato, ma una gravidanza con i baffi, tra i vicini non passerà inosservata. Politici: il protagonista di questa storia, anche prima del cambio di sesso, è stato un attivista per le adozioni gay e parlando della sua scelta fa un’affermazione che è un manifesto: «Un figlio biologico non è un desiderio né maschile né femminile, ma umano». Infine mediatici: «Mi pare una bufala - dice un vicino di casa - ora sono spariti, ma quella pancia l’altro giorno non ce l’aveva». Inoltre pare che la coppia abbia già venduto la storia ai media.

Il polverone però non si

posa: anche se la storia non fosse vera, sarebbe verosimile dal punto di vista medico e legale. Dunque, col caso del «mammo» bisogna fare i conti. Senza dimenticare la figlia, l’unica che in questa storia non abbia parola.

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