da Roma
«Io volgare? Non mi hanno capito. Era solo una pagina di satira articolata che si lega alla tradizione del Ruzante». Il giorno dopo la sospensione del suo Decameron, tagliato alla terza puntata, Daniele Luttazzi la butta sul letterario e si chiede «se vivo in un Paese dove è possibile esprimere liberamente le proprie opinioni». Ma per La7 quelle del comico non sono opinioni e non è neppure satira, sono solo «insulti». A far infuriare Antonio Campo Dall’Orto, direttore dell’emittente, è stata questa frase: «Dopo quattro anni di guerra in Irak, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Irak. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell’Utri che gli p... addosso, Previti che gli c... in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti. Va già meglio no?».
Un monologo, racconta il comico, «a cui ho lavorato un anno e mezzo». Ma La7 non ci ha trovato nulla da ridere. Anzi, lo ha cacciato. «Con Daniele Luttazzi - si legge in una nota della tv - è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa. Di questa libertà era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta. Infatti nella puntata di sabato scorso, replicata giovedì, Luttazzi ha gravemente insultato e offeso Giuliano Ferrara, che con la stessa La7 collabora da anni come co-conduttore di 8 e mezzo. Le espressioni usate sono palesemente in contrasto con la satira, e si configurano come una provocazione alla dignità e all’onore personale di un nostro collaboratore». La7 conclude riservandosi anche «di considerare la questione sotto il profilo legale per i possibili danni di immagine». Luttazzi si dice «sbalordito». «In Italia non è possibile fare satira libera. Antonio Campo Dall’Orto ha sospeso il programma senza una spiegazione valida. Mi ha detto che è rimasto colpito da un monologo satirico grottesco che lui ritiene un insulto ma che oggettivamente non lo è: non si è offeso nemmeno Ferrara, che è il diretto interessato. Per cui mi aspetto una scusa migliore. Mi ha dato la notizia mandandomi un sms: non mi sembra molto corretto.
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