Il matrimonio è fissato per il prossimo settembre, cioè fra più di dieci mesi. Non propriamente dietro l’angolo. Eppure ieri quasi non s’è parlato d’altro, dopo che Wladimir Luxuria, l’onorevole Wladimiro Guadagno, deputato di Rifondazione comunista e icona del mondo transessuale, ha denunciato «la discriminazione» subita perché gli sarebbe stato impedito dal vescovo di fare da testimone alle nozze della cugina. Luxuria ha creato un caso nazionale, ha attaccato «l’ipocrisia» e gli «affari» della Chiesa, ha ottenuto solidarietà da parte di alcune forze politiche per «l’atteggiamento profondamente discriminatorio e omofobico» delle gerarchie cattoliche. Poi, in serata, un comunicato dell’arcivescovo di Foggia-Bovino, Francesco Pio Tamburrino, ha chiuso la vicenda: Luxuria potrà fare da testimone.
Che cosa è realmente accaduto? Il parlamentare transgender voleva acconsentire alla richiesta della cugina, che la voleva accanto nel giorno del matrimonio, come testimone, nel santuario dell’Incoronata di Foggia. Manca quasi un anno e di fronte alla notizia le autorità ecclesiastiche hanno espresso qualche riserva.
Apriti cielo! Luxuria ha parlato di «fatto gravissimo, che dimostra ancora una volta la lontananza dei vertici ecclesiastici dalla comunità cattolica, sempre più aperta e tollerante. Per quanto mi riguarda ho accettato la richiesta di mia cugina e del futuro marito senza opporre alcun problema riguardo alla scelta di sposarsi con rito cattolico. Sono una persona educata al rispetto dei valori altrui e quindi mi sarei aspettata un atteggiamento altrettanto tollerante da parte del vescovo». «Credo che questo divieto - ha continuato - non sia legittimo in quanto non mi risulta che tra i requisiti per fare il testimone non possa rientrare la mia persona. È una faccenda che mi rattrista e non certo isolata. Quanto accaduto non cambierà nulla rispetto ai sentimenti che mi legano a mia cugina e al suo compagno ma spero che possa contribuire a far calare il velo di ipocrisia che spesso circonda gli “affari” della Chiesa».
Monsignor Tamburrino ha immediatamente «smontato» la polemica.
Ha preso carta e penna, spiegando che quando sarà il momento, cioè fra un anno, Luxuria «potrà tranquillamente fare il testimone di nozze avendo compiuto 18 anni, poiché per la legge, per essere testimone, è sufficiente che una persona sia maggiorenne». Il prelato ha tenuto però a precisare, a scanso di equivoci, che «in ogni caso il sacramento del matrimonio unisce un uomo e una donna».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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