Macheda, da Roma a Manchester per diventare grande

Poco più di mezz’ora per diventare, a soli 17 anni, eroe dell’Old Trafford. Se il Manchester United resta al comando della Premier League, lo deve al giovane romano Federico Macheda. Freddo nel debuttare davanti a 75mila spettatori con la maglia dei campioni d’Europa e del mondo e nel segnare al 93’ con una prodezza da attaccante scafato: bella la girata di destro in area e portiere dell’Aston Villa battuto.
Una prodezza di valore incalcolabile, quella di Federico, fantasista che i Red Devils hanno scovato alla Lazio nel 2007. Un osservatore dello United era nella Capitale per seguire Malomo (anche lui faceva parte di quella Lazio Allievi, ora gioca nella Roma) ma si innamorò calcisticamente di Federico, che dopo aver compiuto 16 anni prese la via dell’Inghilterra, convinto da un contratto triennale da 80mila euro netti all’anno più un lavoro per il padre (trasferitosi anche lui a Manchester). Macheda era stato convocato da Delio Rossi per il ritiro estivo, ma non essendo ancora sedicenne non poteva firmare - secondo i regolamenti Figc - un contratto professionistico con il club. Limite non presente in Inghilterra.
Da due stagioni brilla nel settore giovanile, sir Alex Ferguson lo aveva già visto e ammirato, apprezzandone la personalità e la capacità di adattarsi a tutti i ruoli dell’attacco. E nel momento in cui deve rinunciare a pezzi da novanta come Berbatov e Rooney, dà spazio al ragazzino. Senza nessuna emozione, Macheda entra al posto di Nani al 16’ della ripresa, lotta su ogni pallone fino a quel controllo al centro dell’area e alla girata vincente. Definita «stunning» (magnifica) dalla Bbc. «Esordire e siglare un gol rappresenta per me il concretizzarsi di un sogno - racconta Federico al canale societario MUTv -. Ferguson mi ha dato un’istruzione precisa: fare giocate semplici. E quando ho preso il pallone ho pensato solo a segnare».
Un gol festeggiato in maniera un po’ esuberante e costato un cartellino giallo. «Sono corso dai miei genitori, erano lì e volevo che festeggiassero per bene», dice Federico. Che a fine partita va ad abbracciare Cristiano Ronaldo (autore degli altri due gol dello United) e poi bacia la telecamera.

È il «man of the match», ma è evidente l’imbarazzo dei dirigenti inglesi che non vogliono dargli la bottiglia di champagne perchè ancora minorenne - Federico compirà 18 anni solo il 22 agosto -. Ma non importa, lui è già ubriaco di gioia.

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