Medita vendetta Anne Sinclair, la moglie di Dominique Strauss Kahn finita nel tritacarne dello scandalo che ha coinvolto lex direttore del Fondo monetario internazionale. E cè chi giura che sarà vendetta amara. Non dimenticherò chi ha gettato mio marito in pasto ai cani. Saprò ricordare. E al momento giusto, salderò i conti». Così si è espressa madame Sinclair dopo essere finita anche lei nella gogna mediatica che ha travolto il marito.
Chi la conosce bene afferma che Anne aspetta solo di scendere la scaletta dellaereo a Parigi al braccio di Dsk. Poi, per chi ha tradito nel momento cruciale, saranno dolori. «Tutto si paga» afferma spesso la signora Strauss-Kahn, stando a quanto si legge nel libro di Catherine Rambert e Renaud Revel in uscita prossimamente in Francia, una biografia a tinte forti della ex giornalista diventata moglie del potente leader socialista che uscirà prossimamente in Francia. Cè attesa per il volume, dal titolo eloquente, «Madame Dsk, un destino infranto», di cui il settimanale Vsd anticipa alcune pagine.
«Questa tendenza a non perdonare nulla - scrivono gli autori - è diventata istintiva, quasi una seconda natura». Il primo esempio che viene ricordato risale al 1999, quando lallora primo ministro socialista Lionel Jospin «scaricò» il suo ministro delle Finanze, Strauss-Kahn, coinvolto nel caso della Mnef, presunto scandalo che lo coinvolse ma dal quale uscì poi completamente estraneo. La vendetta della Sinclair fu, in quel caso, una lettera a Jospin di cui ancora oggi si parla, un testo «al vetriolo», parole durissime che soltanto Dsk ebbe occasione di leggere. Adesso toccherebbe ad alcuni presunti amici. «Anne ce lha con tutti», dicono le fonti di Vsd. In prima fila «gli elefanti del partito socialista», «giudicati ipocriti e vigliacchi»: Martine Aubry, la numero uno del partito, che «non ha saputo trovare le parole» e «si è subito voltata dallaltra parte».
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