Olbia - La base appoggio per sottomarini a propulsione e armamento nucleare della Marina militare statunitense della Maddalena chiuderà il 29 febbraio 2008. La notizia, col crisma dell'ufficialità, è stata comunicata ieri ai dipendenti civili della base dal vicecomandante. La nave appoggio Uss Emory Land leverà, invece, gli ormeggi il primo ottobre prossimo. La data, anticipata da alcuni quotidiani sardi, è stata confermata stamani dall'ufficio stampa dell'Us Naval Support Office della Maddalena.
Il primo annuncio della smobilitazione della base appoggio statunitense, creata in piena guerra fredda nella rada di Santo Stefano nel 1972 in seguito ad un accordo segreto tra il governo Usa e quello italiano, era stato dato nel novembre del 2005, e aveva suscitato reazioni contrastanti. Da un lato l'entusiasmo degli ambientalisti e dei pacifisti, accanto al presidente della Giunta regionale Renato Soru nel confronto con il governo nazionale per ridurre la presenza militare nell'isola. Dall'altro le preoccupazioni dei dipendenti civili della base americana e quello degli amministratori sul futuro economico dell'arcipelago, che per 35 anni si è basato prevalentemente sulla presenza del personale della Marina statunitense oltre che di quella italiana che però da tempo sta ridimensionando i suoi effettivi.
Tra i progetti di riconversione previsti alla Maddalena, di cui si è parlato senza, finora, alcuna concretizzazione, un cantiere nautico di manutenzione e riparazione per traghetti e mega yacht nell'area dell'Arsenale della marina italiana, mentre si sarebbe studiata la destinazione degli alloggi usati attualmente dai marinai americani al mercato turistico: si tratta di un
mini-villaggio posto sopra a Bassa Trinita in una delle posizioni più panoramiche dell'isola, con vista sulle Bocche di Bonifacio, la Corsica e le altre isole dello spettacolare arcipelago che è anche parco nazionale marino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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