Made in Italy in corsa (+21%) e la Lombardia batte l’Irlanda

Il made in Italy conquista sempre più i mercati stranieri: complessivamente, lo scorso anno, il valore dell’export ha raggiunto i 332.240 milioni di euro, con un aumento del 15,7% rispetto al 2009, evidenzia una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato. E anche il primo bimestre 2011 ha messo a segno un aumento del 21,2% delle esportazioni rispetto al 2010. Particolarmente robusta la crescita nei Paesi extra Ue (+27,4%), rispetto al +17,2% registrato sui mercati comunitari. «I dati confermano che vince sui mercati esteri l’alta qualità di prodotti made in Italy che nascono in larga parte nelle piccole imprese - sottolinea il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini -. Dobbiamo fare di più per preservare e valorizzare questo nostro modello produttivo. Occorre dare alle piccole aziende gli strumenti per aggregarsi e fare massa critica affinchè possano continuare a portare nel mondo l’eccellenza della manifattura italiana». Nel 2010 il 56,9% del made in Italy, indica Confartigianato, ha raggiunto i mercati Ue, con vendite cresciute del 14,9%; il restante 43,1% è stato venduto nel resto del mondo (Turchia, Cina, India, Russia e Usa le nostre migliori piazze) con un aumento del 16,7% rispetto al 2009.
Si distinguono per dinamicità le regioni del Nord: la Lombardia lo scorso anno ha esportato per 91.546 milioni (il 28,4% del totale): in pratica, più di quanto abbia fatto l’intera Irlanda. Segue il Veneto con 44.264 milioni di export (13,7% del totale Italia), tre volte più delle esportazioni realizzate lo scorso anno dalla Grecia. Terzo posto all’Emilia Romagna con 41.136 milioni (12,8%). Seguono Piemonte e Toscana.

Complessivamente queste cinque Regioni coprono il 73,4% dell’export 2010.
In recupero il Sud: nel 2010 la Sardegna ha fatto registrare un +58,6% dell’export di prodotti manifatturieri, la Sicilia ha visto una crescita del 48% e il Lazio del 27,4%.

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