da Milano
Una mostra con il suo abito da sposa, le sue opere darte, le sue foto e i filmati. «Sarà un modo per ricordarla e per portare avanti i suoi progetti artistici e culturali». Ha gli occhi asciutti Elena Manzoni di Chiosca e Poggiona, mentre ricorda la figlia Giuseppina e cerca di dare un senso alla sua morte, avvenuta durante uno dei suoi viaggi avventurosi.
«Ho viaggiato anchio tanto in autostop - dice ora mamma Elena - il miglior modo per conoscere i luoghi e le persone. E Pippa lha imparato da me. Il primo viaggio labbiamo fatto insieme nell87, tornando da Santiago de Compostela, insieme alle quattro sorelle». Una famiglia tutta al femminile, da quando papà Guido Pasqualino di Marineo se nè andato, lasciando a Elena, 68 anni, il compito di crescere Rosalia, 36 anni, Antonietta, 35, Pippa, 33, Valeria, 31, e Maria 28.
Quando ha saputo del ritrovamento del corpo di Giuseppina?
«Laltra sera, poco dopo mezzanotte, da mio fratello. Ho cercato Antonietta, a Istanbul con il fidanzato di Pippa, Giovanni Chiari, che mi ha detto di aver appena ricevuto la telefonata dalla polizia».
E adesso?
«Stiamo aspettando il ritorno della salma, credo arriverà domani. Poi Pippa sarà seppellita nella tomba di famiglia a Casirate dAdda, dove abita il padre, con la salopette patchwork verde che tanto amava, il boa di struzzo, una catena doro con la medaglietta di San Giuseppe di Copertino, patrono degli studenti indisciplinati».
Ma non lha spaventata quel viaggio un po avventato?
«Pippa ha sempre dimostrato di sapersela cavare. Inoltre un genitore non deve tarpare le ali ai figli con le proprie ansie. Ansie che avevo del resto anche quando viaggiava in auto o aereo».
Lei però è stata fino allultimo ottimista.
«Pensavo che fosse stata rapita da qualche gruppo terrorista, magari i curdi. So che trattano bene gli ostaggi, in particolare le donne.
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