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Magath: «Non è il Milan, veniamo per vincere»

«I nostri avversari sono poco rodati e poi dopo Lisbona si sentono all’ultima spiaggia». Ritirata la patente a Pizarro, guidava ubriaco

Gian Piero Scevola

«Non abbiamo l’obbligo di vincere, avendo già battuto lo Spartak Mosca all’esordio, ma veniamo a San Siro per vincere, in assoluta tranquillità. La pressione l’avrà tutta l’Inter, che invece ha perso la prima a Lisbona». È sicuro, Felix Magath, tecnico del Bayern Monaco che, avendo incontrato lo scorso 8 marzo (e perso 4-1) col Milan, si concede un paragone tra le milanesi. «Il Milan ci darebbe più fastidio - spiega - perché ha meccanismi di squadra ormai automatici. L’Inter invece, anche se si è rinforzata rispetto all'anno scorso con i nuovi acquisti, non è ancora una squadra rodata. Per questo non la temiamo, e anzi cercheremo di approfittarne».
Magath lo dice senza mezzi termini: «Contro i nerazzurri giocheremo a viso aperto e senza pressioni particolari, visto che andiamo bene sia in campionato, sia in Europa. Cercheremo di fare risultato». Non pensando troppo, quindi, alle statistiche negative del suo Bayern a San Siro (ma anche in Europa dove, nelle ultime 19 gare, ha ottenuto appena due risicate vittorie per 1-0), e concentrandosi solo sull’assetto tattico: «Anche se - Magath lo ammette - l’Italia come Paese e come campionato è un po’ il sogno di tutti gli allenatori».
D'accordo col suo mister sul fatto che la pressione la sentirà tutta l'Inter è il portiere Oliver Kahn, che però ha una lamentela da esternare: «Il Bayern gioca tutto proiettato in attacco, ma deve correggere i meccanismi difensivi, perché commette gravi errori tattici che costituiscono il suo punto debole. E temo tutti gli attaccanti dell’Inter, nessuno in particolare, perché sono tutti pericolosi». Un’accusa chiara, diretta a Magath più che ai compagni di reparto. Kahn ha parlato anche del giovane attaccante Podolski, utilizzato poco fino ad ora: «Arriva dal Colonia, una squadra piccola, ci vuole un po’ di tempo per abituarsi a una grande come il Bayern. Ma col lavoro, ce la farà».
Sull'addio di Ballack, passato in estate dal Bayern al Chelsea, il portiere bavarese non si è sbilanciato: «È presto per valutare la perdita di un grande campione. Comunque adesso, senza voler far paragoni tra i due, abbiamo Mark Van Bommel, che è un altro ottimo giocatore».

E sabato scorso al peruviano Pizarro è stata ritirata la patente perché sorpreso ubriaco al volante della sua auto dopo la vittoria 2-1 sull’Alemannia.

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