Magenta

La comunità islamica del Magentino è ancora in cerca di un luogo d’incontro e di preghiera. Da questa estate infatti, la moschea di via Oberdan, gestita dall’associazione Yacuta, che ospitava per le preghiera centinaia di islamici, è stata chiusa. Uno sfratto voluto dall’Amministrazione comunale (di centrodestra), non più disponibile a tollerare l’insediamento abusivo. «Yacuta», aveva affittato un ex capannone industriale, che non era destinato a funzioni religiose. Rilevata l’illegittimità, il Comune aveva comminato sanzioni amministrative; successivamente il tribunale di Rho con due sentenze, aveva ingiunto agli occupanti di sgomberare l’edificio. Il provvedimento, nonostante l’esecutività, erano rimasto disatteso per la resistenza dei musulmani. Le proteste della gente del quartiere, avevano così indotto l’Amministrazione civica a chiedere al prefetto un intervento risolutivo, culminato con l’arrivo dell’ufficiale giudiziario.

Prima dello sfratto i musulmani di Yacuta, avevano anche cercato un’alternativa: volevano acquistare un edificio di Marcallo con Casone, per utilizzarlo come luogo di preghiera. In questo Comune però, dov’è sindaco il senatore leghista Massimo Garavaglia, si sono visti subito sbarrare il passo, rinunciando.

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