Gian Piero Scevola
Solo una magia poteva schiodare a Francoforte il risultato tra Portogallo e Iran, un coniglio estratto a sorpresa dal cilindro che mettesse fine allo sterile dominio territoriale della banda Scolari. Una magia che poteva arrivare solo dal piede fatato del 28enne Deco, il fantasista del Barcellona nato in Brasile che, dopo sei anni di residenza in Portogallo, ha accettato la convocazione nella nazionale portoghese nel 2003. Ci aveva provato fin dal primo minuto Deco a fare gol e al 12 aveva costretto il portiere Mirzapour a una deviazione in angolo che sa tanto di miracolo. Poi sera quietato nel tran tran dei portoghesi; tanto possesso palla, passaggi laterali, gioco lento e involuto malgrado la buona volontà di Figo (subito spentosi però) e lintraprendenza di Cristiano Ronaldo che, spostandosi a destra e a sinistra, cercava di vivacizzare la monotonia del gioco portoghese con due buone conclusioni al 34 e al 10 della ripresa.
Ma cera sempre Deco, con la voglia matta di farsi vedere, al punto che a inizio ripresa sè pure beccato un cartellino giallo per un azzardato gioco pericoloso nei confronti di un avversario. E al 18, su passaggio dalla sinistra di Figo, da posizione centrale qualche metro fuori area Deco ha fatto partire un siluro di destro che ha lasciato di stucco Mirzapour. È stato quello il gol liberatorio che ha tranquillizzato «Felipao» Scolari (giunto alla nona vittoria consecutiva in un mondiale, record assoluto per un allenatore) e consegnato il Portogallo agli ottavi. Certo, al 34 è arrivato il raddoppio su rigore di Cristiano Ronaldo, dopo che Golmohammadi aveva atterrato Figo in area, ma ormai il più era fatto.
Scolari dovrebbe però preoccuparsi della sterilità offensiva dei suoi e della lentezza del gioco, perché non sempre lesagerato possesso palla porta a occasioni da gol, e in questo Portogallo manca proprio un finisseur, un uomo darea che sappia finalizzare il tanto lavoro dei compagni. Quanto allIran, che ha dato in anticipo laddio al mondiale, ha evidenziato una assoluta mediocrità e solo in unoccasione, al 33 della ripresa, ha messo in difficoltà Ricardo, costretto a parare a terra un colpo di testa di Hashemian.
Curioso invece lomaggio dellIran al Portogallo a inizio gara: al posto del gagliardetto, un tappeto di preghiera, incorniciato come un quadro, che capitan Golmohammadi ha dato a Figo, stesso regalo fatto nel match desordio col Messico. Intanto, fuori dallo stadio, circa 500 persone hanno dimostrato, senza incidenti, contro la politica antisemita e di negazione dellOlocausto del leader iraniano Ahmadinejad.
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