da Lodi
Intesa saltata tra Bpi e Magiste International, la capogruppo di Stefano Ricucci dichiarata fallita, per ripianare i crediti (circa 202 milioni di euro) vantati dalla banca verso il gruppo Magiste. Lo sostiene lagenzia Radiocor che avverte come il curatore di Magiste International, Domenico Fazzalari, avrebbe depositato al tribunale di Roma istanza per dare il via all'azione revocatoria nei confronti di Banca Popolare Italiana (della quale Gianpiero Fiorani era il numero uno) per la vendita, tra il 2005 e il 2006, di 450mila azioni Rcs di Magiste su cui vantava un pegno.
Sempre secondo Radiocor, fonti giudiziarie riferiscono che listanza avanzata da Magiste International contiene anche, in subordine rispetto alla revocatoria, la richiesta di un risarcimento danni che la curatela della società stimerebbe in circa 420 milioni di euro. E la valutazione sarebbe riferita ai danni causati a Magiste dalla revoca dei fidi concessi da Bpi alla società di Ricucci e dalla conseguente escussione del pegno sui titoli Rcs. Nel caso in cui listanza dovesse essere accolta, Bpi potrebbe essere costretta a rendere a Magiste quanto ricavato dalla vendita delle azioni e ad insinuarsi nel passivo di Magiste insieme agli altri creditori.
Intanto, dopo mesi di lavoro del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza di Lodi capitanata dal comandante Jacopo Pasini con il coordinamento del pm Paolo Filippini, da ieri risulta ufficialmente indagata per furto aggravato e sottrazione di corrispondenza la presunta «talpa» che avrebbe fatto arrivare a Banca Rothschild (advisor di Abn Amro) una delle tre copie di un documento interno dellallora Banca Popolare di Lodi che riferiva di 18 conti correnti ritenuti anomali dopo segnalazione della Banca d'Italia. La persona, dunque, che avrebbe fatto esplodere il caso sulla fallita scalata ad Antonveneta.
Lindagato, 44 anni (F.G.
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