Incriminato, assolto dopo anni: nel frattempo vita, carriera, persino la salute rovinati. Quella di Michele Vigna commercialista a Torino, sembra una delle tante, ordinarie storie di malagiustizia di cui i tribunali italiani sono una fucina instancabile, e che sono uno dei nodi principali che il ministro Carlo Nordio sarà chiamato ad affrontare. Ma la storia di Vigna è particolare. Perché prima della Procura di Torino a metterlo nel mirino erano stati i militanti no-Tav, gli estremisti che si battono da anni contro la realizzazione dell'alta velocità ferroviaria in Valsusa. Dopo gli antagonisti, sono arrivati i pubblici ministeri: anche lì c'erano di mezzo i lavori della Tav. «E a me - racconta amaro oggi Vigna - hanno fatto molto più male i magistrati degli anarchici». E non è tutto. Perché dietro i guai di Vigna si muove sempre lo stesso gruppo di magistrati torinesi, tutti dell'area di Magistratura democratica, che nel corso degli anni hanno incriminato più chi si batteva per realizzare l'alta velocità che gli estremisti che attaccavano ripetutamente il cantiere di Chiomonte. Nume tutelare di questo gruppo di magistrati, uno dei fondatori di Md, Livio Pepino, che per anni ha fatto il pm a Torino e il cui figlio Daniele Pepino è un militante antagonista nonchè uno dei protagonisti della lotta contro la prosecuzione dei lavori per la Torino-Lione e animatore del «Controsservatorio Valsusa». Nel 2016 Pepino junior venne denunciato per furto dai carabinieri per avere prelevato da una libreria di Oulx undici libri, ovviamente sulla Tav; poi venne archiviato. «I miei guai - racconta Vigna - sono cominciati quando il presidente della sezione fallimentare di Torino mi propose la nomina a curatore della Italcoge, la società incaricata dei lavori per la Tav, che era andata in bancarotta. Lavoravo per il tribunale da decenni, avevo sessantaquattro procedure aperte, non avevo mai avuto problemi di alcun tipo, decisi di accettare anche sapendo che era un incarico un po' rognoso. Infatti pochi giorni dopo il mio nome era già sui manifesti affissi in Valsusa, e un avvocato dei Notav mi chiamò per dirmi: vedrà cosa le succederà.
A mettermi da subito nel mirino degli antagonisti era la mia scelta doverosa di continuare i lavori. Loro speravano che il fallimento della Italcoge segnasse lo stop dei cantieri, invece come curatore io avevo il dovere di garantire al meglio la continuità aziendale. Sapevo che rischiavo di finire nella lista nera dei centri sociali, i mezzi del cantiere che avevo in gestione venivano danneggiati e incendiati. Non immaginavo che avrei dovuto fare i conti più pesanti con la magistratura». Nel gennaio 2013 Vigna riceve un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per interesse privato in atti d'ufficio, lo accusano di avere affidato a un poliziotto amico di un amico la vigilanza sui cantieri. In primo grado lo condannano a un anno e mezzo di carcere e ad altrettanta interdizione dalla professione. In appello la sentenza viene fatta a pezzi, i giudici scrivono che alle ruspe la vigilanza serviva davvero, e che la condanna in primo grado viola una sentenza della Corte Costituzionale. La botta è tale che la Procura rinuncia persino a ricorrere in Cassazione. Stessa sorte per il processo-bis per turbativa d'asta: condanna in primo grado, assoluzione in appello. Ma intanto intorno a Vigna si è fatto il vuoto. Il lavoro costruito per decenni è come se non ci fosse mai stato. Censura dall'ordine professionale, incarichi giudiziari azzerati. A gennaio di quest'anno il commercialista scrive al ministro della Giustizia Cartabia chiedendo l'avvio di un procedimento disciplinare contro i pm che lo hanno distrutto. La Cartabia non gli risponde neanche.
Cosa farà adesso Nordio? Il nuovo ministro si trova sul tavolo non soltanto il caso di Vigna, ma anche il contesto che gli si muove dietro. Quello per cui a incriminare e a giudicare il commercialista della Valsusa sono gli stessi magistrati che firmavano opere insieme a Erri De Luca, lo scrittore che diceva: «è giusto sabotare la Tav».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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