Migranti, nuovo assalto della Cassazione al protocollo Italia-Albania

Dalla maggioranza però sottolineano che le decisioni in materia di politica migratoria e accordi internazionali spettano al potere esecutivo e legislativo

Migranti, nuovo assalto della Cassazione al protocollo Italia-Albania
00:00 00:00

La Corte di Cassazione ha steso una corposa relazione in merito al trattenimento degli stranieri con un focus importante sul protocollo Italia-Albania. I giudici del Palazzaccio, dal loro punto di vista, hanno messo in evidenza quelle che considerano criticità dell'accordo, spiegando che "la dottrina ha espresso numerosi dubbi di compatibilità con la Costituzione e con il Diritto internazionale, soffermandosi poi specificamente sul rapporto tra il Protocollo e il diritto dell'Unione". Nella relazione si legge che omette di "individuare con precisione la categoria di persone cui l'accordo si riferisce e limitandosi ad individuarli come migranti" e questo, stando ai giudici, "ingenera una complessiva disparità di trattamento tra gli stranieri da condurre in Italia e i migranti da trasferire in Albania".

Inoltre, dicono ancora dalla Cassazione, l'accordo sarebbe d'ostacolo al diritto di asilo mancando una "disciplina analitica degli aspetti procedurali". E queste indicazioni, si legge nella relazione della Cassazione, sarebbero necessarie per neutralizzare "il dislivello giuridico derivante dalla extraterritorialità, assicurando ai migranti condotti nei siti albanesi eguali garanzie rispetto ai migranti in territorio italiano". Viene anche contestato dalla Cassazione il fatto che secondo quanto indicato dal Protocollo, "il trattenimento non è più previsto come l'extrema ratio, come previsto dalla disciplina europea" ma costituisce "l'unica alternativa indicata dal legislatore, in violazione delle garanzie a tutela della libertà personale". Un'ulteriore criticità "è stata ravvisata nella materiale impossibilità, in caso di detenzione all'estero, di rimettere in libertà l'individuo, una volta che siano cessati gli effetti del titolo del trattenimento. In base al protocollo, infatti, lo straniero non può essere rilasciato in Albania e deve essere ricondotto in Italia, con la conseguenza che, considerati i tempi tecnici necessari per il trasferimento su una nave o per via aerea, appare oltremodo probabile che si verifichi un trattenimento dello straniero sine titulo della durata di diverse ore, se non addirittura di alcuni giorni".

Le parole dei giudici sono state fortemente criticate da Riccardo De Corato, deputato di Fdi, il quale ha sottolineato che "in uno Stato democratico ogni soggetto ha pieno diritto di esprimere opinioni e osservazioni, comprese quelle su atti politici. Tuttavia, va ricordato con chiarezza che le decisioni in materia di politica migratoria e accordi internazionali spettano al potere esecutivo e legislativo, cioè a chi ha ricevuto un mandato democratico da parte dei cittadini".

L'onorevole ha anche voluto evidenziare che "La valutazione sulla costituzionalità di una norma o di un accordo non è attribuita né alla dottrina né a organi tecnici interni al potere giudiziario, ma a due istituzioni precise: il Presidente della Repubblica, in sede di promulgazione, e la Corte Costituzionale, qualora venga sollevata una questione formale". Si tratta di valutazioni sulle quali è probabile che nei prossimi giorni si accenderà il dibattito pubblico, nonostante l'incombenza di luglio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica