Nuovi guai per il dem Ricci: indagato pure l’ex capo di gabinetto

Si allarga l’indagine sugli incarichi senza requisiti che ha azzoppato il candidato Pd nelle Marche

Nuovi guai per il dem Ricci: indagato pure l’ex capo di gabinetto
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Urne chiuse, inchiesta riaperta. A un pugno di giorni dalla sconfitta elettorale, si aggrava la posizione dell'ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci (foto). L'europarlamentare sconfitto nelle Marche alle recentissime Regionali dal governatore riconfermato Francesco Acquaroli (Fdi) è tornato nel mirino della Procura pesarina, guidata dall'ex procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini. Anche il suo ex capo di gabinetto Massimiliano Amadori è indagato nell'indagine Affidopoli sugli incarichi a due associazioni - Opera Maestra e Stella Polare - concordati sottobanco, con soldi in cambio di consenso e incarichi.

Accuse gravissime che probabilmente sono costate il posto di governatore a Ricci, scaricato sia dai suoi concittadini che da una parte dei grillini più «duri e puri», che la Procura ha gentilmente congelato in campagna elettorale per non danneggiare la competizione. Ricci reclama la sua totale estraneità, difende Amadori («è un lavoratore eccezionale, serio e onesto») e si dice convinto che «la magistratura lavorando serenamente accerterà anche l'innocenza del suo ex braccio destro.

La svolta nelle indagini condotte dalla sostituta procuratrice Maria Letizia Fucci è arrivata nel cuore dell'estate, quando uno dei principali protagonisti della vicenda ha deciso di cambiare legale e strategia difensiva. Come aveva anticipato Il Giornale ai primi di agosto, l'altro uomo chiave nell'inchiesta per corruzione Massimiliano Santini, al tempo responsabile degli eventi per Ricci, aveva chiesto di essere interrogato subito e aveva rivelato che una delle sue utenze «sfuggite» alle indagini della magistratura conteneva delle conversazioni whastapp, memorizzate sul suo iCloud per un'utenza di lavoro dismessa, sul presunto sistema degli affidamenti che avrebbe potuto allargare l'inchiesta ad altri soggetti, tra cui anche dirigenti e funzionari del Comune già indagati per altri motivi. Una mossa che aveva lasciato di stucco i suoi precedenti legali, che difendevano altri indagati nell'inchiesta

«Dopo l'interrogatorio dell'11 agosto scorso - spiega il suo nuovo avvocato Gioacchino Genchi - hanno accolto la nostra istanza del 13 agosto di svolgere ulteriori accertamenti tecnici sull'iPhone che il mio assistito ha spontaneamente consegnato». Il pm, un po' a sorpresa, ha affidato questi accertamenti sul secondo profilo whatsapp di Santini a un consulente tecnico nuovo, l'ingegnere Marco Tinti, che riceverà l'incarico il prossimo 14 ottobre.

Il lavoro su questo «profilo business dismesso» che sarebbe stato usato per lavoro «negli anni indicati nelle imputazioni» potrebbe far emergere nuove responsabilità degli indagati e di Ricci, che secondo gli inquirenti, avrebbe ottenuto un vantaggio non patrimoniale ma in immagine e consenso, da questo flusso di denaro pubblico e di incarichi gestiti da Amadori, Santini e dagli altri indagati.

Proprio l'ex capo di gabinetto di Ricci dal marzo 2021 ha ricevuto un avviso di accertamento tecnico non ripetibile e un avviso di garanzia per recuperare le chat. Il primo perito dei pm Gianfranco Del Prete, che aveva analizzato l'iPhone 14 Pro Max di Santini, aveva sostanzialmente detto che recuperare altre chat sarebbe stato impossibile. Oggi la Procura la pensa diversamente.

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