La maledizione delle grotte di Portofino uccide ancora

La maledizione delle grotte di Portofino uccide ancora

Avevano 54 e 17 anni i due sub, padre e figlio, morti questo pomeriggio nel mare di Portofino. Il corpo di Domenico Ferrari, il padre, è stato recuperato mentre i tentativi di raggiungere il cadavere di Angelo, rimasto nella grotta, sono stati sospesi a causa della forte risacca che impedisce ogni intervento dei soccorritori. L’ennesima tragedia che si verifica in una grotta di questo tratto di costa ligure. Secondo una prima ricostruzione i due sub piacentini si sarebbero immersi insieme ad un istruttore. Una volta entrati nella grotta di San Giorgio, però, qualcosa, probabilmente il moto ondoso, ha loro impedito di uscire. L’istruttore in qualche modo è riuscito a riemergere e a raggiungere terra a Portofino, dando immediatamente l’allarme. La zona sotto la chiesa di San Giorgio è stata raggiunta da un gommone con sei sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno tentato in ogni modo di intervenire, bloccati però dalla forte risacca. Nel frattempo, da terra, è stato avvistato e recuperato il corpo di Domenico che il mare aveva evidentemente trasportato all’esterno della grotta.
La grotta di San Giorgio, dove è avvenuta la tragedia, così chiamata perché sorge proprio al di sotto dell’omonima chiesa sulla punta del promontorio di Portofino, è in realtà un cunicolo che il moto ondoso o i movimenti franosi hanno creato lungo la parete rocciosa. E questa parte di fondale, così affascinante per gli amanti delle immersioni, ha già purtroppo provocato vittime. Secondo gli esperti sommozzotori si tratta di un anfratto facile da esplorare, ad una profondità non superiore ai 15 metri. All’interno si possono trovare pesci rari e corallo rosso. La grotta di San Giorgio non fa parte di un sistema di grotte propriamente detto, per cui per visitarla non è necessario adottare le regole che sono invece obbligatorie per le immersioni in grotta. Chiunque può entrare nel cunicolo, adottando però alcune precauzioni. Ieri, ad esempio, il mare presentava un’onda alta circa un metro e essa si riflette anche in profondità nel maroso, cioè nel movimento di flusso e reflusso del mare.

Proprio questo particolare, sempre secondo gli esperti, rende inopportuno entrare nei cunicoli con tali condizioni di mare, poiché il maroso spinge i sub contro le pareti. Già qualche anno fa, in una grotta vicino, la Colombara, due sub persero la vita in circostanze analoghe a quelle odierne.

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