di Raffaele Cattaneo*
Sono passati sei mesi da quando l’Alitalia di Prodi, già svenduta ad Air France, decise di abbandonare Malpensa per fare un piacere ai promessi sposi francesi. A nulla sono valsi i nostri avvertimenti: il mercato è a Malpensa, forse si risparmieranno costi, ma Alitalia perderà molti più ricavi. Non è di Parigi che hanno bisogno i nostri cittadini, bensì di collegamenti diretti da e per Malpensa. Sei mesi fa sembrava impossibile che ci potesse essere una cordata italiana fatta da imprenditori veri con una proposta industriale seria e credibile. Ci dicevano che l'unica alternativa a Air France sarebbe stato il fallimento. Oggi un primo «miracolo» è accaduto: non solo c'è la cordata, ma anche l'accordo sindacale di tutti su un piano industriale, il cosiddetto Piano Fenice, che rimette al centro del proprio orizzonte il mercato e ripropone così un ruolo importante per Malpensa.
Il piano prevede 73 destinazioni da Malpensa di cui 14 intercontinentali e 44 da Fiumicino di cui 4 intercontinentali. Adesso occorre completare l'opera con la scelta di un partner internazionale. Tra i possibili alleati Air France ha già dimostrato cosa vuole da Alitalia e da Malpensa. L'altro, Lufthansa, ha già manifestato con i fatti il proprio interesse per il nostro aeroporto, con un piano di investimenti che prevede in un futuro prossimo il posizionamento a Malpensa di un numero consistente di aeromobili anche di lungo raggio e che è stato addirittura pensato senza l'ipotesi Alitalia.
*assessore regionale
ai trasporti
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